Natale è anche sinonimo di deliziosi manicaretti, prelibati dolci e buon vino. Durante le festività il cibo acquisisce una sua forma artistica e ornamentale, diventando parte stessa dell’arredo. Il tutto crea nuove suggestioni e una magica atmosfera.
Nuove proposte che rendono più dolce l’ambiente in cui vivere le feste sono realizzate da Balocco. Il Panettone e il Pandoro in latta Balocco sono delle golose specialità racchiuse negli esclusivi contenitori in latta pratici e con decorazioni in rilievo, caratterizzati da quattro nuove grafiche a tema: Christmas Vintage, Giocattoli, City e Fruit. Gli esclusivi contenitori trasformano i dolci simbolo della tradizione del Natale in un gradito regalo.
Il Mandorlato® BaloccoIncartato a Mano è il grande classico della pasticceria. Un dolce soffice cucinato con latte fresco italiano arricchito con uvetta, canditi e guarnito con la glassa alle nocciole lavorata secondo la ricetta inventata da Balocco negli anni ’50, con mandorle intere e fiocchi di zucchero. I dolci da forno sono le specialità dell’azienda dolciaria Balocco, nata a Fossano nel 1927.
iFavine consiglia agli eno-appassionati un regalo tecnologico e originale: iSommelier, il primo “decanter intelligente” che permette di presentare al meglio un vino importante, magari di vendemmie rare e preziose, senza dover attendere i tempi della decantazione naturale. iFavine è l’innovativo gruppo internazionale guidato dall’imprenditore cinese Eric Li, nato a Bordeaux nel 2013.
In occasione della festività, la grappa SoloPerGian realizzata da Distillerie Berta è un prodotto ideale da far trovare sotto l’albero di Natale. SoloPerGian è anche il nome della Fondazione no-profit nata nel 2015 a pochi mesi dalla prematura scomparsa di Gianfranco Berta, co-titolare dell’azienda. Il ricavato dalla vendita di ciascuna bottiglia serve a finanziare corsi di formazione e borse di studio per la salvaguardia dei mestieri ancora legati al mondo contadino e artigiano ma anche dei prodotti in via di estinzione, per contribuire allo sviluppo rurale del territorio astigiano.
Una bottiglia speciale da tre litri dedicata agli eno – appassionati è la proposta di Natale firmata dalla cantina Terenzi. La cantina di Scansano propone il Cru più prezioso in una speciale edizione: custodito in una semplice cassetta in legno personalizzata con l’inconfondibile logo della cantina. Il Madrechiesa Riserva 2012 si presenta in un’inedita versione che rappresenta il regalo ideale per gli amanti del buon vino e un perfetto abbinamento con i piatti della tradizione natalizia.
Consigliato anche dalle regole di bon ton, il cioccolato può essere un pensiero natalizio molto raffinato. Santa Klaus è il cioccolato che Gabriele Maiolani, artista cioccolatiere di Odilla Chocolat propone unicamente durante le feste natalizie. “…solo dall’Immacolata a Capodanno, ecco questa meraviglia: finissimo guscio di cioccolato fondente con una ciliegina (con il nocciolo, occhio) sotto spirito avvolta in morbida crema gianduia e rum agricolo della Martinica…”. Così Roberto Perrone descrive la squisita prelibatezza nel libro: Manuale del viaggiatore goloso.
Tra i prodotti della tradizione si trovano, anche, il Godò, la pralina dal duplice volto che dentro un finissimo strato di cioccolato cela un inaspettato ripieno di crema delle nocciole del Piemonte. Il Nocciolino, una prelibatezza creata con la nocciola Tonda Gentile Trilobata avvolta in un sottile strato di cioccolato e un cremoso e morbido ripieno. E il Giandujotto dove le favolose nocciole di Cortemilia si uniscono al pregiato cacao: il Criollo del Perù. Queste sono le proposte di Odilla Chocolat, l’azienda cioccolatiera di Torino che nasce nel 2001 dalla trasformazione di un laboratorio di porcellane in una deliziosa bottega artigianale del cioccolato. La fondatrice è Odilla Bastoni, una decoratrice di porcellane di Limoges che alla fine degli anni ’90 decide, su suggerimento del Mâitre Andrè Saudavet, di prendere in considerazione l’idea di abbinare alla vendita di porcellane il cioccolato. Il successo è immediato e clamoroso. Le prelibatezze sono caratterizzate dagli abbinamenti fuori dal comune e dalla ricercatezza. Le creazioni seguono la stagionalità degli ingredienti e le interpretazioni di cioccolato, spezie e frutta rendono ogni prodotto inconfondibile. Attualmente Odilla Chocolat ha un monomarca a Torino e a Milano.
Sotto l’incantesimo del Natale e per una scintillante fine dell’anno è gioioso attendere lo scoccare della mezzanotte davanti a una cascata di dolci prelibatezze. Ladurée, infatti, ha pensato a una confezione decorata con un orologio e il famoso personaggio di MademoisellePierrot che aspetta la mezzanotte con impazienza. Coffret “Pierrot” è una scatola da poter riempire con macaron in edizione limitata, in foglia d’oro e d’argento. In occasione delle festività, il brand ha realizzato anche due gusci di macaron con ripieno color avorio aromatizzato alla Vaniglia di Tahiti.
La storia del macaron Ladurée nasce con Pierre Desfontaines che verso la metà del XIX secolo ebbe l’idea di unire i gusci di meringa con un ripieno di cioccolato fuso e panna. Et voilà, i macaron come li conosciamo oggi, con farciture tradizionali al cioccolato, alla vaniglia fino a farciture più insolite, come la rosa o la menta. Spesso, i dolci vengono decorati “a tema”, ispirandosi a film, libri o fenomeni di costume di oggi. Dal 28 aprile 2010 un pezzo di storia parigina ha messo radici nel cuore di Milano, in via Spadari 6, aprendo al pubblico, Ladurée, boutique francese famosa in tutto il mondo per i pasticcini più amati dalla regina Marie Antoinette. Piccoli gioielli dell’arte dolciaria d’Oltralpe, le loro origini sono incerte ma molti specialisti giurano che a inventarli furono i raffinati pasticceri italiani giunti a Parigi al seguito di Caterina de’ Medici. Con il loro guscio croccante e il ripieno morbido e colorato hanno sedotto re e regine, ma anche attrici (Barbara Streisand li ha lodati spesso) e di recente anche due ragazzine particolari: Malia e Sasha Obama, figlie del Presidente degli Stati Uniti.
Lui è Carlo Cracco, chef stellato che si muove con sapienza ed eleganza ai fornelli e lei è la rappresentate dell’Italia nel mondo: la pasta. Insieme, durante uno show cooking, per raccontare i progetti e una nuova ricetta.
“Al ristorante bisogna fare attenzione alla pasta da utilizzare. Il formato deve essere pratico: gli spaghetti, seppur amati dagli italiani, non sono facili da arrotolare, noi ci riusciamo, ma sono difficili per gli stranieri. La pasta che cuoce in pentola, poi, va girata piano piano, come se fosse una donna da accarezzare”, raccomanda Cracco.
Come pasta per la sua ricetta lui ha scelto le pacche del pastificio Felicetti. “Ho scelto questa perché non è un pacchero, non è nemmeno un mezzo pacchero, è un 3/4 di pacchero, un formato anche abbastanza bello, perché tante volte il pacchero è difficile da mangiare. Una volta le paste si preparavano in casa, ma è molto complicato. È preferibile utilizzare della pasta buona, e che abbia anche un minimo di ricerca, di qualità che offra garanzie riguardo alla nella provenienza del grano”.
Gli ingredienti per la nuova ricetta, senza olio e senza burro sono: succo di prezzemolo, lingua, caviale di lumaca (si produce vicino Roma, i Greci lo adoravano e lo chiamavano “perle di Afrodite”) e cipolle in forno (vanno appoggiate su un letto di sale per 3-4 ore, si lascia cuocere e si fa sgocciolare per 1 ora; si ottiene così anche il succo di cipolle, un concentrato di cipolla).
Con classe ed eleganza, Cracco si destreggia ai fornelli e racconta che nell’ex Convento dell’Annunciata ha fondato un’Accademia Internazionale di Cucina su impulso dell’Associazione Maestro Martino, di cui è presidente. I protagonisti sono giovani (età media 30 anni). “12 virtuosi chef che già lavorano in ristoranti di alto livello e che, nei weekend, si sono alternati ad Abbiategrasso per realizzare ricette in grado di coniugare radicamento al territorio e innovazione, fermo restando che l’elemento principe rimane il prodotto agroalimentare lombardo. A ognuno di loro veniva dato un ingrediente diverso, tipico della zona del parco del Ticino, o comunque della Lombardia, da interpretare secondo la propria visione. Molto bello vedere le culture che si incontrano: i prodotti lombardi elaborati da ragazzi di diverse regioni. Ho scelto solo i weekend, perché durante la settimana è più difficile portare la gente fuori. Sabato e domenica c’erano quindi degustazioni, scuole di cucina, giornate molto intense dedicate anche a coloro che avevano voglia di scoprire l’ex Convento dell’Annunciata.
L’ex convento dell’Annunciata, un monastero di origini quattrocentesche restaurato nel 2007 e di proprietà del Comune di Abbiategrasso, è stato concesso per un anno in comodato gratuito a Carlo Cracco. “Immaginate la bellezza di un chiostro del ’400 e di una chiesa sconsacrata, con dentro un’officina meccanica, un ospedale e qualcos’altro. Ma è stato recuperato e sono stati recuperati e salvaguardati alcuni dipinti della scuola di Leonardo – racconta Cracco –. L’ex chiesa oggi è la location in cui si svolgono le cene e in cui si suona, perché c’è anche l’Accademia musicale. Poi c’è il chiostro e sopra ci sono le celle dei monaci. Lì abbiamo realizzato una mostra sul tema del cibo con le dodici promesse che hanno posato ai fornelli. A immortalarli: Giovanni Gastel, fotografo di moda e still life, che collabora da trent’anni con le principali riviste di moda”.
L’associazione potrà utilizzare alcuni dei locali dell’ex convento. Negli altri spazi operano l’Accademia musicale dell’Annunciata, una scuola di teatro e una scuola di musica dedicata a ragazzi affetti da autismo.
L’ex monastero, segnato da decenni di degrado (la chiesa era diventata un deposito di autovetture) è stato restaurato sette anni fa, grazie a un accordo di programma fra Regione, Comune di Abbiategrasso e Università degli Studi di Milano. “Ci sono tante strutture abbandonate, soprattutto nella periferia di Milano, e bisognerebbe recuperarle, senza andare costruire ancora, senza intervenire in maniera pesante, per far rivivere bellissimi luoghi”, auspica Cracco.
E per un futuro prossimo? Un ristorante dall’appeal irresistibile, tra moda, cibo e architettura. Insieme a Lapo Elkann. Teatro delle loro future gesta, l’ex stazione di servizio Eni del ’53. “Si trova in piazzale Accursio, che una volta era la via d’entrata di Milano. È un vecchio distributore di benzina con uno stile architettonico molto particolare: si chiama Streamline Moderne ed enfatizza modelli aerodinamici, propone forme curve, lunghe linee orizzontali ed alcuni elementi nautici. La stazione ricorda un’astronave ed è stata realizzata da Mario Bacciocchi su richiesta di Enrico Mattei. Da anni abbandonata, aveva anche una abitazione di servizio. Adesso Lapo ha in mente di utilizzare pure lo spazio al piano superiore, e userà il garage per trasformarlo in un laboratorio-atelier dove personalizzare le automobili, con l’intenzione di allargare il servizio, in futuro, a barche ed elicotteri. E poi c’è una parte molto bella che lui vuole dedicare al cibo”. Un’altra location, con il fascino ormai irrinunciabile del recupero di un’area dismessa, che diventerà un locale trendy.
Adesso per Cracco è il momento di impiattare. E per noi di gustare il mix di contrasti, in religioso silenzio.
Il CEO del pastificio Felicetti, Presidente dell’Associazione dei pastai italiani e del mondo, ha sempre sostenuto che se il filetto arriva bruciato in tavola è colpa del cuoco, se arriva la pasta scotta è colpa del pastaio. “Tempo fa sembrava una cosa assurda chiamare grandi chef a interpretare la pasta: si tratta di un ingrediente apparentemente banale, nel senso che non lo prepara lo chef, non ha il momento creativo come la pasta fresca o la pasta ripiena – riferisce Riccardo Felicetti –. Il momento creativo in realtà arriva dopo. Lo chef sceglie il formato della pasta e aggiunge poi la parte creativa. Da 6/7 anni a questa parte credo ci sia stato un cambiamento radicale nella percezione della pasta sia dal nostro punto di vista, sia da chi la pasta la lavora tutti i giorni in cucina, anche nelle grandi cucine sia italiane che internazionali. Credo che i clienti siano passati dal pensare ‘perché devo andare in un ristorante come quello di Cracco a mangiare la pasta quando posso prepararla io tutti i giorni a casa’, a ‘vado al ristorante di Cracco a mangiare la pasta perché la sua inventiva e i suoi abbinamenti possono stimolarmi a emularlo a casa’. È un modo per avvicinare la grande cucina internazionale alla cucina domestica.
In Italia si producono più o meno 3,5/4 milioni di tonnellate di pasta, dipende dalle stagioni. Gli Stati Uniti producono 2 milioni di tonnellate, e poi via, via ci sono altre nazioni come la Spagna, come la Turchia… la più esotica forse è il Kazakistan. Si produce tanta pasta anche in Giappone, ci sono più di 26 nazioni produttrici di pasta all’interno di I.P.O. International Pasta Organisation”.
Il pastificio Felicetti.La storia del Pastificio è la storia della famiglia Felicetti, che va avanti da più di cent’anni. In quattro generazioni il sogno di “nonno” Valentino si è realizzato e il suo piccolo laboratorio è oggi un’impresa conosciuta in tutto il mondo per la bontà e la qualità dei suoi prodotti.
Dal 1908, sempre nello stesso luogo, nel territorio straordinario delle Dolomiti, ci sono il lavoro e la passione della stessa famiglia, con valori che da allora restano immutati.
Il coraggio e la voglia di fare solo cose ben fatte, l’umiltà di imparare sempre, la fiducia che scaturisce dall’avere una visione e la capacità di condividerla, la saggezza di aprirsi a nuove sfide senza perdere di vista quello che il proprio cuore considera l’obiettivo più importante: creare qualità, senza mai accontentarsi. Sono questi i valori che ancora oggi, giorno dopo giorno, costruiscono il futuro dell’azienda.
Oggi il Pastificio Felicetti occupa una superficie di 5 mila mq e può contare su circa 60 dipendenti e quattro linee di produzione che lavorano a ciclo continuo – due per la pasta corta, una per gli spaghetti e una per le tagliatelle a nido. La produzione giornaliera è di 80 tonnellate, suddivise in un centinaio di formati nei differenti impasti: grano duro, all’uovo, biologico e biologico integrale.
La zucca intagliata con occhi fiammeggianti non rappresenta esclusivamente il simbolo della spaventosa notte di Halloween, l’ortaggio risulta anche un valido alleato per prepararsi all’inverno grazie alle sue proprietà curative, terapeutiche e benefiche.
Ricca di Betacarotene, Vitamina B, Vitamina E, fibre e aminoacidi, la polpa della zucca è adatta per i trattamenti cosmetici.
Il vegetale è un ingrediente di bellezza che ridona un aspetto rilassato e luminoso ai visi più stanchi, grazie alle sue proprietà sedative, emollienti e lenitive esercitate sulla cute. Una tazza di polpa di zucca finemente tritata, mescolata a mezza tazza di zucchero di canna e a un pizzico di cannella, è un ottimo gel esfoliante da applicare sul volto e da risciacquare con acqua tiepida
In cucina, la zucca è un vero e proprio toccasana da includere in una dieta corretta, grazie alla scarsa quantità di calorie e per le sue proprietà antiossidanti, diuretiche e antinfiammatorie. La polpa ottenuta svuotando le zucche può essere conservata facilmente per lunghi periodi in freezer, all’interno di comodi sacchetti monoporzione e cucinata all’occorrenza, senza il bisogno di scongelarla.
Per una marmellata dal sapore autunnale, la polpa di zucca è perfetta. La confettura si ottiene con dadini di zucca, privati dei semi, trasferiti in una pentola con qualche cucchiaio di zucchero e lasciati macerare per almeno 12 ore. Successivamente, al composto si uniscono cannella, noce moscata, mezzo bicchiere di liquore all’amaretto, il succo di mezzo limone e la scorza dell’agrume grattugiata. La marmellata va cotta per 1 ora a fuoco moderato e riposta in vasetti accuratamente sterilizzati.
pumpkin risotto
Per creare uno snack irresistibile, i croccanti e golosi semi possono essere tostati in forno a 180°. Tritati finemente insieme a noci e verza, con l’aggiunta di olio d’oliva, parmigiano, pepe e un pizzico di zenzero, i semi si trasformano in un pesto gustoso e delizioso per accompagnare pasta lunga come spaghetti e bavette.
Il colore vivace e la sua forma unica, consentono al vegetale di trasformarsi in un originale elemento d’arredo, donando alla casa uno stile tipicamente autunnale.
L’ortaggio risulta anche un ottimo contenitore. Una zucca abbastanza grande e tonda può essere svuotata e utilizzata come zuppiera durante un pranzo in famiglia, oppure decorata con fiori di stagione, foglie, pungitopo e trasformarla in un elegante e colorato centrotavola.
Dai semi alla buccia, senza dimenticare la polpa, la zucca è un efficace soluzione per mantenere il corpo in salute, per preservare la bellezza della pelle e per arredare le abitazioni. Della zucca non si butta via niente.
Puro è il nuovo tartufo senza zuccheri aggiunti e gluten free proposto da La Perla, azienda cioccolatiera di Torino. Le due varianti: Puro Nero e Puro Latte, caratterizzati dall’intenso profumo delle miscele di cacao unito al gusto delle Nocciole del Piemonte, hanno conquistato i palati dei gourmand più esigenti. Il packaging vellutato di Puro, con incarto declinato in oro per il Nero e in argento per il Latte, rispecchia l’anima dei tartufi.
Tartufo bianco, tartufo pralinato, tartufo fondente con caffè e nocciole, tartufo fondente con granella di cacao, mini tartufini fondenti, alla stracciatella e al pistacchio sono altre gustose specialità dell’azienda.
La Perla nasce a Torino nel quartiere Borgo Rossini dall’esperienza di Sergio Arzilli, pasticcere di tradizione familiare con la passione per il cacao e per il lavoro artigianale. Dal 1992, Arzilli dedica una speciale linea di prodotti alla sua città adottiva. Le creazioni rispecchiano i gusti degli appassionati del cioccolato e sottolineano i profumi degli ingredienti tipici piemontesi con cui sono realizzate le delizie. La Perla Nera è il primo tartufo pralinato prodotto dell’azienda torinese.
Le prelibatezze piemontesi sono state protagoniste di diversi eventi. Durante il cocktail party presso Palazzo Trussardi, in occasione del Salone del Mobile 2015, Trussardi con Grazia Casa hanno presentato la nuova collezione, offrendo una degustazione di cioccolatini di La Perla creati con un packaging elegante e personalizzato. Inoltre, per l’inaugurazione delle iniziative Fuorisalone 2015 promossa da Interni Magazine, La Perla ha deliziato i palati dei giornalisti e degli ospiti con tartufi e praline.
Gli ingredienti, la ricerca delle ricette, la cura delle confezioni, l’attenzione ai dettagli e la continua innovazione sia nelle formulazioni che nel packaging permettono alla fabbrica di proporre dolci nuovi, sfiziosi e attenti ai gusti della clientela italiana ed estera.
Le proprietà benefiche dell’ortofutta sono dovute all’abbondante presenza di sostanze protettive: i polifenoli e i flavonoidi che conferiscono ai vegetali colori vivaci e invitanti. Rosso, verde, bianco, giallo/arancio e blu/viola sono le cinque colorazioni di frutta e verdura. Ogni colore corrisponde a sostanze specifiche ad azione protettiva, per cui variando i tipi di frutta e verdura si coprono i differenti fabbisogni dell’organismo. Gli alleati del benessere si nascondono, infatti, nel gusto e nel colore di frutta e verdura, rigorosamente di stagione.
L’uva è il simbolo indiscusso della tradizione contadina e abitualmente associata alla produzione di vini DOC. Il frutto è estremamente digeribile, contribuisce a ridurre il livello di colesterolo e a eliminare l’acido urico, con una conseguente azione disintossicante e antifiammatoria. Per un break energetico, rimineralizzante e disintossicante, un buon bicchiere di succo d’uva è un toccasana.
Le pere sono un’ottima fonte di vitamina C, potassio, fibre e antiossidanti. Grazie al fruttosio e al glucosio, il frutto aumenta il senso di sazietà con un apporto calorico ridotto ed è particolarmente indicato per tenere sotto controllo la pressione sanguigna. Inoltre, le pere sono ricche di acqua, favoriscono la diuresi e perfette dopo un periodo caratterizzato da un’alimentazione sregolata.
La mela è ricca di magnesio, zinco, vitamina C, e acido malico. L’alimento, che ha ispirato la saggezza popolare, possiede proprietà depurative perfette per ridare il giusto sprint all’organismo. Favorisce, inoltre, le funzioni digestive e contribuisce ad abbassare i livelli di colesterolo. Se mangiato con la buccia nella varietà delicious, è ottimo per stimolare la diuresi. Le mele possono essere frullate o grattugiate per la felicità dei bimbi, mentre per chi ama le insalate, è sufficiente abbinarla a rucola, valeriana o carote e condirla con olio extravergine d’oliva.
Antiossidanti, acido folico e sali minerali sono il mix vincente contenuto nel rosso vivace e sanguigno della barbabietola. L’alimento è ideale per una dieta detox, favorisce l’eliminazione dei grassi e contribuisce al corretto funzionamento di fegato e cistifellea. Per un veloce pranzo in ufficio può essere gustata in insalata o grattugiata, condita con olio e limone. Nelle sere autunnali con le prime piogge in arrivo è perfetta stufata con olio extravergine e qualche spicchio d’aglio.
Dal sapore particolare e tendente all’amarognolo, la catalogna cresce anche spontaneamente. Il vegetale è un vero toccasana grazie all’elevato contenuto di fosforo, calcio e vitamina A, e stimola la digestione e la diuresi. Con un potere calorico piuttosto limitato, è l’alimento perfetto per rimettersi in forma. La catalogna è ottima in insalata, saltata in padella con un filo d’olio, e come base per gustose torte salate.
Una corretta attività fisica e frutta, verdura dai colori sgargianti e vitaminici aiutano a ritrovare la forma adeguata per affrontare le giornate con il sorriso e il buonumore.
A salire sul podio e aggiudicarsi le due medaglie d’oro ai Nantwich International Cheese Awards, uno dei più importanti eventi mondiali a cui partecipano latticini provenienti da 31 Paesi, sono: il Gorgonzola Piccante prodotto da Arrigoni a marchio Waitrose e il Gorgonzola DolceArrigoni.
Il Gorgonzola Dolce DOP è un formaggio erborinato, molle, a pasta cruda e prodotto con latte di vacca intero. La versione dolce si presenta morbida, con un’erborinatura uniformemente distribuita e caratterizzata da muffe di colore blu verdastro. La medaglia d’oro è solo l’ultimo successo in ordine di tempo conseguito dall’azienda. La Medaglia Super Gold al World Cheese Awards di Londra (2014), la Medaglia Gold al World Cheese Awards di Birmingham (2013) e il Riconoscimento della rivista Culture Magazine (USA) come uno dei 101 Best Cheeses of Years sono alcune tra le numerose affermazioni del Gorgonzola Dolce DOP, prodotto dall’azienda casearia bergamasca.
Arrigoni è un’azienda con sede a Pagazzano, in provincia di Bergamo, fondata nel 1914 da Battista Arrigoni, originario della Valle Taleggio. La fabbrica è attualmente guidata dalla quarta generazione della sua famiglia.
Ai pluripremiati Gorgonzola dolce e piccante DOP, Arrigoni affianca la produzione del Quartirolo lombardo DOP, del Taleggio DOP, della Crescenza, di altri formaggi tradizionali e freschi. I formaggi biologici, poi, completano la proposta aziendale e coniugano la tradizione con la filosofia del vivere sano.
Il punto di forza? Una filiera completa: dalla materia prima al prodotto finito, dalla terra e dagli allevamenti fino alla stagionatura e al confezionamento. La filiera è situata nella pianura bergamasca, dove si trovano i terreni e le stalle bovine. Gli impianti si sviluppano su di un’area di 60 mila mq, di cui circa 15 mila coperti, dove lavorano circa 80 dipendenti su due linee di produzione.
Il latte proviene dall’azienda agricola di proprietà, che si trova nelle strettissime vicinanze del caseificio, e da aziende agricole certificate, site in un raggio massimo di 30 km dal caseificio, con la maggior parte delle quali Arrigoni può vantare un rapporto storico a garanzia della genuinità della materia prima. Tutto il latte è lavorato entro 48 ore.
I prodotti Arrigoni non sono apprezzati esclusivamente in Italia. Reperibili nei banchi e sugli scaffali delle più importanti catene nazionali e nel canale della distribuzione tradizionale, sono venduti anche all’estero, in particolar modo in Svezia, Giappone, Inghilterra, Stati Uniti, Germania, Australia, Spagna, Francia e a Hong Kong.
Cento anni di storia, tradizione e produzione di formaggi per soddisfare anche i palati attenti a seguire un’alimentazione equilibrata e sana.
Marco Bianchi, divulgatore scientifico per la Fondazione Umberto Veronesi, chef per vocazione e Ambassador di EXPO Milano 2015, sostiene le regole della buona alimentazione e i fattori protettivi della dieta. “L’alimentazione può rappresentare un fattore protettivo e quindi preventivo rispetto a diverse malattie croniche – afferma Marco Bianchi –. L’unica accortezza è saper scegliere gli alimenti giusti e cucinarli in modo appetitoso e sano”. Per tale motivo consuma i latticini 3 volte alla settimana sotto forma di yogurt greco magro, ricotta e caprino (pecora, capra o misti a vaccino), fetta magra e molto di rado assume mozzarella, crescenza e grana. “Personalmente consiglio poco latte, di buona qualità e meglio ancora se di pecora o capra oppure vaccino scremato – riferisce lo chef amatoriale –. Come ogni alimento, anche il latte va bevuto in modo equilibrato”.
Il latte e i suoi derivati sono ricchi di calcio, zuccheri e proteine. “Il latte non è l’unica fonte di calcio – dichiara Bianchi –. Il minerale è presente in tutti gli odori freschi e maggiormente in quelli essiccati come: basilico, maggiorana, timo, salvia, menta, origano, prezzemolo. Broccoli, soia, lenticchie, ceci, sesamo, mandorle, rucola, pistacchi, zafferano, riso venere, crusca, acciughe sono ulteriori fonti di calcio”. Il lattosio è lo zucchero presente in tutti i tipi di latte: mucca, pecora, capra e umano. Il latte che meno ne contiene è quello di renna. “Per digerire tale zucchero abbiamo bisogno della lattasi, enzima che perde la sua funzionalità dopo 2 anni dalla nascita dell’essere umano, rendendo più difficile la digestione del latte o prodotti lattiero caseari freschi – specifica il consulente scientifico –. Se riusciamo a digerire il lattosio da adulti è solo perché non smettiamo di consumare latte e derivati”. Quando l’enzima viene a mancare subentrano gonfiore, dolore addominale, nausea e diarrea. “La caseina rappresenta l’80% delle proteine presenti nella bevanda – afferma lo chef amatoriale –. Nel latte in commercio, la proteina ha diversi effetti sull’organismo, specie se assunto per lunghi periodi e con regolarità. Le conseguenze più diffuse sono di tipo narcotico (e nell’infanzia legato ad autismo e dislessia) e infiammatorio, oltre ad aumentare il rischio di diabete di tipo 1”. Molti clinici suggeriscono di abbandonare per almeno 3 settimane latte e derivati nel momento in cui compaiono tali manifestazioni cliniche.
L’alimento è ottimo per realizzare sfiziosi e gustosi smoothie carichi di vitamine e sostanze nutritive. Quali sono gli step da seguire? “Una prima soluzione è quella di frullare direttamente la frutta ghiacciata – suggerisce Marco Bianchi –. Con questo piccolo accorgimento si ottiene un frullato fresco e dalla consistenza cremosa. Inoltre, l’aggiunta di qualche cucchiaino di olio extravergine d’oliva aumenta l’assimilazione dei micronutrienti”. Datteri, mandorle, nocciole, anacardi o pistacchi sono gli ingredienti ideali da integrare nella bevanda di chi pratica sport. “Per un frullato ipocalorico non devono mancare i cetrioli con la loro buccia, l’ananas con il torsolo e lo zenzero – puntualizza lo ‘chef’ –. È consigliato l’utilizzo di frutta e verdura di stagione”. Blender di qualità sono ideali per creare smoothie deliziosi. “Possedere un blender, come i frullatori Oster, è un’ottima opportunità per frullare rapidamente frutta e verdura, senza scaldare troppo gli alimenti e senza perdere l’integrità dei micronutrienti – riferisce Bianchi –. In questo modo, non si separa la fibra dallo smoothie, rendendo il prodotto finale molto più completo dal punto di vista nutrizionale”.
Vita sana, attività fisica e consumo regolare di alcuni alimenti rappresentano un valido metodo per ridurre il rischio di incidenza di malattie e restare in forma.
Il “cuoco” è autore di numerosi libri. Nell’ottobre 2013 è stato pubblicato Le Ricette della Dieta del Digiuno (Mondadori), scritto a quattro mani con Mariagiovanna Luini. Le sue ricette sono onnipresenti: dal 2011 è il volto di FOXLife e Cielo con Tesoro, salviamo i ragazzi!, In linea con Marco Bianchi e Aiuto, stiamo ingrassando (febbraio 2013).
Contrastare i radicali liberi, disintossicare l’organismo, depurare il corpo e sostenerlo in situazioni stressanti è fondamentale per una vita migliore. ZUCCARI propone una nuova ricetta, tre succhi preziosi a base di Aloe vera: Puro Succo d’Aloe a doppia concentrazione, Puro Succo d’Aloe a doppia concentrazione + Antiossidanti e Puro Succo d’Aloe + Enertonici, prodotti salutari per eliminare le tossine dall’organismo.
Il succhi della linea ®[aloevera]2 sono realizzati con Aloe non pastorizzata, non filtrata a carboni e senza acqua aggiunta. Solo Aloe vera concentrata due volte attraverso ReversOsmose®, un processo meccanico,conosciuto anche come iperfiltrazione, che permette di concentrare due volte la materia prima, togliendo parte dell’acqua contenuta, senza alterare la bio-attività.
La gustosa bevanda Puro Succo d’Aloe a doppia concentrazione svolge un’azione emolliente, lenitiva del tratto digestivo e depura l’organismo, grazie alla ricca polpa della pianta. Inoltre, ZUCCARI consiglia l’assunzione di circa 350ml di succo con 500g di miele d’api biologico e 40-50ml di distillato, grappa, cognac o wisky per un benessere maggiore. La ricetta è ispirata alla formula creata da padre Zago.
Il Succo d’Aloe a doppia concentrazione + Antiossidanti protegge e allevia il tratto gastrico, contrasta i radicali liberi, svolge un’azione antiossidante e depurativa. Alle virtù del puro succo d’Aloe è stato aggiunto il succo di sette frutti: Mangostano, Açai, Maqui, Noni, Goji, Camu Camu per potenziare le naturali difese dell’organismo e Maca per ottenere un effetto tonico-adattogeno.
Il delizioso Puro Succo d’Aloe + Enertonici è adatto a persone affaticate e stanche, che vogliono ritrovare l’energia per affrontare la vita quotidiana. Il prodotto produce un’azione emolliente e lenitiva del tratto gastrico-digestivo, depura e fornisce sostegno durante i periodi particolarmente stressanti e faticosi, grazie all’azione congiunta di Pappa reale e Vitamine B2, B3, B5, B6, B9 e B12, ricavata dal grano saraceno.
I succhi ®[aloevera]2 rappresentato un valido alleato per il benessere fisico e mentale, in quanto consentono di mantenere l’organismo sano e depurato, perché come afferma Oscar Wilde: La salute è il primo dovere della vita.
C’è di nocciola IGP del Piemonte, di nocciola Mortarella campana, pistacchio di Bronte DOP, ma anche con gusti innovativi: alla birra, alla Menta di Pancalieri, allo zabaione al Marsala Florio, al Gorgonzola con zenzero. Sono alcuni dei gelati presentati da Rigoletto in occasione di Expo Milano 2015, presso l’area tematica Gelato e Cioccolato.
Dopo un’approfondita analisi delle eccellenze territoriali, nascono gelati innovativi che offrono uno spaccato della cultura agro-gastronomica italiana, come il gelato a base di birra creato da Rigoletto in collaborazione con il Birrificio Angelo Poretti. 7 Luppoli Non Filtrata L’Estiva è la bevanda arricchita con frumento, dalle intense note floreali e non filtrata, ideale contro la sete, e grazie alla gelateria artigianale disponibile in cono e in coppetta. I nuovi e originali gusti sono sviluppati da Antonio Morgese, Amministratore de Il Rigoletto Srl, e Sergio Colalucci, mastro gelataio di fama internazionale.
“Rigoletto è una gelateria artigianale – riferisce Antonio Morgese –. La nostra passione è servire un buon gelato artigianale realizzato con prodotti genuini. Il Gelato delle Regioni ci è sembrato il progetto migliore per essere coerenti con la nostra missione e offrire ai visitatori di ogni parte del mondo un assaggio delle eccellenze del territorio italiano”. Durante la manifestazione, i visitatori hanno la possibilità di gustare oltre 30 differenti varietà appositamente sviluppate per l’occasione, e prodotte con ingredienti selezionati e rappresentativi del territorio italiano, tra cui produzioni DOP e IGP. Le nuove creazioni sono presentate da un’attività di infotainment, con video e informazioni che raccontano la storia dei prodotti e dei territori da cui provengono.
Una struttura in legno rivestita da piante tricolori, completamente smontabile e riutilizzabile costituisce il padiglione Rigoletto progettato da Paolo Gerosa, con un approccio a basso impatto ambientale. La gelateria di Rigoletto Gelato e Cioccolato si trova lungo il cosiddetto “Cardo”, cuore di Padiglione Italia a Milano Expo 2015. Gli originali gelati e le esclusive ricette sono in vendita anche presso le quattro gelaterie di Milano, in via San Siro, via San Marco, piazza Po e via Cola di Rienzo.
Nel negozio di via San Marco, ogni sabato si svolgono corsi di gelateria per i bambini fino a 9 anni. All’interno di un laboratorio professionale, i piccoli aspiranti gelatieri preparano un vero gelato artigianale con ingredienti base come latte, frutta e zucchero. Rigoletto Gelato e Cioccolato è da sempre attento ai bisogni dei piccoli buongustai, e per tale motivo porta a Expo Milano 2015 la filosofia della Gelateria di Quartiere consentendo ai bambini di acquistare il cono a 2,00 euro. “Essere una gelateria di quartiere significa essere vicini alle esigenze delle famiglie e soprattutto dei bimbi – spiega l’Amministratore di Rigoletto Gelato e Cioccolato –. Offriamo un alimento sano, preparato con prodotti naturali e di stagione, e a un prezzo adeguato alle esigenze dei nostri piccoli clienti e dei loro genitori”.
Il gelato inoltre fa bene all’umore. “Esiste una documentata relazione scientifica tra l’assunzione di cibo e la produzione di serotonina, un neurotrasmettitore che ha la capacità di promuovere il buonumore e la tranquillità – spiega Antonio Morgese -. La maggior parte degli zuccheri presenti nel gelato sono zuccheri semplici che stimolano, attraverso la risposta insulinica, la produzione di serotonina. È anche vero che non bisogna esagerare perché una assunzione continua e prolungata di zuccheri può determinare una resistenza insulinica con conseguente aumento di peso e il relativo malessere. Quindi in definitiva possiamo dire che il gelato, nella giusta misura, fa bene all’umore e non fa ingrassare. Il gelato è l’alimento adatto per ogni età, da chi fa intensa attività sportiva a chi invece vuole rilassarsi con un pranzo leggero nel tepore estivo”.
La partecipazione di Rigoletto a Expo Milano 2015 è un’occasione culturale per far conoscere a centinaia di migliaia di visitatori italiani e stranieri l’eccellenza del gelato artigianale del bel paese. Del resto, gelato, come pasta e pizza, è una delle poche parole italiane che all’estero non viene tradotta perché rappresenta un’eccellenza italiana nel mondo. “In Italia esiste una lunga e ricca tradizione nella produzione di gelato artigianale – precisa Antonio Morgese –. A partire dai primi anni del ‘900 i nostri maestri gelatieri hanno diffuso la cultura e la tradizione del buon gelato nel resto d’Europa. Prova ne sia che nel resto del mondo il gelato artigianale italiano viene chiamato gelato, mentre ice cream identifica solo quello industriale”.
La medesima filosofia caratterizza anche le attività commerciali, che adottano pratiche virtuose per minimizzare l’impatto ambientale, ad esempio prevedendo l’utilizzo di coppette e cucchiaini compostabili
Per diversi anni, l’uovo è stato catalogato come uno degli alimenti che, se consumato con frequenza, può danneggiare la salute. Affermazioni smentite. Gli studi dimostrato che l’uovo non altera il colesterolo e risulta un ottimo integratore naturale per gli occhi. L’alimento è ricco di proteine, aminoacidi, vitamina D e colina, un nutriente importante per il sistema nervoso e per il sistema cardiovascolare. Ricerche scientifiche controllate dimostrano che il consumo regolare di uova può prevenire la formazione di coaguli di sangue, ictus e attacchi di cuore, mentre pare che l’assunzione di 6 uova a settimana riducono la comparsa del cancro al seno del 44%. Inoltre, le uova migliorano la salute dei capelli, delle unghie e della pelle, grazie all’alto contenuto di zolfo e alla vasta gamma di vitamine e aminoacidi.
Un uomo che ha compreso l’importanza di quest’ultimo alimento è lo chef toscano: Paolo Parisi. “Ho iniziato a interessarmi alle uova perché volevo creare un prodotto che portasse il mio nome e che dimostrasse a tutti le mie capacità professionali – specifica il cuoco pisano –. Così, ho realizzato l’uovo di Paolo Parisi, un’idea nata nel 1957”.
Un nuovo, bianco, perfetto. Genuino e originale nel gusto, frutto di anni e anni di ricerca che gli hanno reso il titolo di “assoluto”. È noto come “uovo assoluto” l’alimento di Paolo Parisi, il famoso e stravagante allevatore senese preferito da Gualtiero Marchesi e da molti altri chef stellati che utilizzano le sue produzioni nei loro ristoranti. L’uovo commercializzato da Paolo Parisi è un prodotto ex novo. Per la produzione dell’alimento, lo chef e allevatore toscano ha rinunciato agli aiuti di marketing che derivano dal territorio e dalla tradizione. Sostegni che rendono un’azienda competitiva sul mercato e riducono i costi di manodopera. “Ho rinunciato a tutte le agevolazioni perché le galline le posso allevare in qualsiasi luogo, nutrendole principalmente con cereali e latte di capra, un’importante integratore proteico – spiega Parisi –. Sono stato il primo a fare questa follia”. La soia è il legume con cui si nutrono tradizionalmente i volatili da cortile, un cibo che il cuoco pisano rifiuta. “La soia è un seme oleoso che mostra delle controindicazioni – rivela Paolo Parisi –. Prima di essere assunto, il legume deve essere tostato, in modo tale che i grassi diventino insaturi e quindi salutari per l’organismo e fruibili dagli animali. Io posso dare il medesimo apporto proteico alle galline usando il latte di capra. Inoltre, il sistema di tostatura richiede un dispendio di denaro”.
Le uova sono state per Parisi fonte di ispirazione per tante ricette. Lo chef ha cucinato anche un piatto innovativo per gli amanti dello street food: l’uovo da passeggio, una moderna versione dell’uovo servito nei bar. L’uovo da passeggio è cotto sulla griglia, in quanto le attrezzature moderne consentono una migliore conservazione dei principi nutritivi, e servito con differenti emulsioni. “L’uovo da passeggio è cotto a bassa temperatura e si può mangiare o bere da un bicchiere come se fosse un cocktail – afferma il cuoco –. Solitamente, l’uovo lo condisco con un’emulsione mediterranea: olio, origano, cappero, pepe, scorza di limone giallo, limone verde e bergamotto. Come la pizza e la pastasciutta, anche l’uovo si può condire in centinaia di modi diversi”. Il piatto è realizzato con ingredienti sani e di prima qualità. “Quando si cucina è fondamentale selezionare prodotti eccellenti – sottolinea Parisi –. Ogni persona ha la responsabilità di rispettare la materia prima che utilizza, al fine di creare ottime pietanze”. L’uovo da passeggio è stato presentato a Golosaria Milano (rassegna della cultura e del gusto, nel progetto ÀMATI!), che considera l’alimentazione un aspetto terapeutico preventivo per evitare l’insorgere di patologie che potrebbero risultare irreversibili.
Oltre a essere conosciuto per le uova e per il recupero del maiale di Cinta Senese, Paolo Parisi è noto al pubblico per essere uno dei tre giudici del programma televisivo I re della griglia trasmesso sul canale DMAX, del digitale terrestre. “Io, Cristiano Tomei e lo chef Rubio siamo i giudici del talent show, dove nove tra i migliori grigliatori in circolazione si sfidano – dichiara il cuoco –. Il vincitore si aggiudica la corona di re della griglia. È un programma allegro e rilassato”.
Lo chef toscano svolge, anche, attività di co-branding. “Oggi, mi definisco un freelance – afferma sorridendo il cuoco pisano –. Collaboro con marchi che credono nelle mie capacità e che propongono al mercato prodotti validi e di qualità. Non svolgo attività di co-branding con aziende che forniscono articoli scadenti. La qualità è la mia croce. Ho ancora un sacco di sogni e progetti da realizzare”.
Cuoco, allevatore, giudice di un programma televisivo, ma anche artista. Così può essere definito Paolo Parisi perché come lui stesso afferma “la cucina è una forma d’arte”.
Simone Lucci
Ecco alcune ricette presentate dallo chef Paolo Parisi.
L’UOVO ASSOLUTO
In padella, fritto, al paletto, affrittellato, al tegamino, all’occhio di bue… chiamatelo come vi pare: in questo caso, è semplicemente un capolavoro del gusto.
1 uovo, 50 ml d’olio (3 cucchiai da minestra), 25 gr di parmigiano, pepe, pane.
Scegli un pane, preferibilmente “di montagna” (semi-integrale e a lievitazione naturale), e taglialo prima a fette e poi a strisce. Versa quindi l’olio extravergine in padella e portalo a 100° (50 sec a fuoco medio). A questo punto leva la padella dal fuoco e versa sull’olio caldo l’albume: prima che questo diventi completamente bianco aggiungi il parmigiano. Poi, con delicatezza, aggiungi anche il tuorlo e rimetti la padella sul fuoco, alzando la temperatura sino a 120° (30 sec a fuoco medio). Macina infine il pepe sulla padella, regolando le macine in maniera che esca grosso. Non ti resta che servire il tutto, ancora sfrigolante, direttamente con la padella, nella quale intingerai il pane, aiutandoti con un cucchiaio e facendo in modo di raccogliere insieme tutti gli ingredienti.
LA PIZZA D’UOVO
Una ricetta creata pensando ai bambini: semplice ed allegra, ma soprattutto interpretabile… proprio come la pizza sulla quale, con criterio, si può mettere quasi ogni cosa.
1 uovo, 5 ml d’olio (2 cucchiaini da tè), ingredienti di superficie a scelta.
Con una frusta monta a neve l’albume. Scalda invece in padella l’olio portandolo a 80° (40 sec su fuoco medio a fiamma bassa). Versa quindi nella padella l’albume lavorato e cuocilo per circa 2 minuti, creando un disco con l’aiuto di una spatola. Con un cucchiaio ricava una leggera fossetta al centro del disco e deponi il tuorlo dell’uovo. Dovrai poi rifinire, adagiando intorno al tuorlo gli ingredienti che potrebbero andare bene su una pizza: pomodori, peperoni, cipolla, acciughe, capperi… tutto quel che ti va, curando però sia il gusto sia l’effetto cromatico. Se vuoi aggiungere del formaggio, mettilo prima di deporre il tuorlo e copri la padella per un po’ con un coperchio per aiutarlo a fondere meglio. Ecco fatta la pizza d’uovo, una ricetta giocosa, semplice e divertente! Nota bene: con questa ricetta si possono moltiplicare le dosi facendo un grande disco in una padella più grande e deponendo poi i tuorli in modo che, tagliando la pizza a spicchi, ogni commensale abbia un tuorlo e i condimenti abbinati, proprio come si farebbe per una vera pizza!
L’UOVO AL BACCALÀ
Baccalà, olive, peperoni e paprika… qui è l’uovo il magnifico intruso!
1 uovo, 5 ml di olio (2 cucchiaini da tè), 4 o 5 olive nere, 50 gr di baccalà dissalato, 4 filetti di peperone (gialli o rossi), paprika in polvere, qualche foglia di prezzemolo, pan grattato.
Poni un filetto di baccalà dissalato in un recipiente adeguato e coperto e cuocilo nel forno a microonde (60 secondi al massimo della potenza). Scalda l’olio nella padella e fai saltare i filetti di peperone, poi mettili da parte. Quindi batti l’uovo e versalo nella stessa padella con l’olio già caldo. Tieni il fuoco vivace e attendi che l’uovo rapprendendo faccia le bolle, poi toglilo dal fuoco e adagiavi sopra il baccalà spezzettato. Aggiungi le olive, precedentemente denocciolate e tagliate a pezzi, e il peperone dopo averlo fatto a cubetti. Decora con qualche fogliolina di prezzemolo e infine spolvera il tutto prima con la paprika e poi con il pan grattato.
L’UOVO POP
POP, ovvero Prosciutto, Ovo, Pomodoro… colore e gusto scanzonati.
2 uova, 2 cucchiai di salsa di pomodoro, 50 gr di prosciutto crudo (anche solo gli scarti di grasso o della parte nervosa), olio, aglio, erbe aromatiche.
Batti le uova in una scodella, poi prepara (o scalda, se l’hai già) la salsa di pomodoro, profumandola a piacimento con aglio. Aggiungi alla salsa il prosciutto crudo e unisci le uova sbattute. Fai scaldare l’olio nella padella a 100° (50 sec su fuoco medio a fiamma bassa) e quindi versa il composto uova e salsa in padella e cuoci la frittatina, controllando bene la brunitura sul fondo bianco della padella. Puoi decidere liberamente se girare la frittatina o no: l’operazione richiede un minimo di abilità e se ti sembra difficile puoi anche evitarla, avendo però cura di coprire la padella per far asciugare e rapprendere la parte superiore. Terminata la cottura non ti resta che decorare, per gli occhi e per la gola: vanno bene qualche porzione di fetta di prosciutto, pomodorini, erbe, germogli o anche tenere foglioline di insalata. Nel passato in Liguria, quando ancora si compravano i prosciutti interi, si usava lo scarto per fare un sugo chiamato “rancetto”: ecco l’ispirazione di questa ricetta.
La frutta secca è amata da molti, ma tenuta lontano da chi è a dieta. Oggi, numerosi studi scientifici sostengono che l’alimento fa bene e non fa ingrassare, sfatando due dei luoghi comuni diffusi sul prodotto. La frutta secca è ricca di fibre e dona un profondo senso di sazietà e di gratificazione del palato, l’importante è mangiarla nelle giuste quantità e in sostituzione piuttosto che in aggiunta ad altri alimenti. Uno studio dimostra che il consumo di due porzioni da 30 grammi al giorno di frutta oleosa fa diminuire il colesterolo cattivo e aumenta il colesterolo buono, mentre ricerche pubblicate sul New England Journal of Medicine dimostrano che inserire nella dieta giornaliera una moderata quantità di nocciole, mandorle, noci, noccioline o pistacchi allunga la vita. L’alimento riduce del 29% il rischio di malattie cardiovascolari, e dell’11% il rischio di tumore.
INC (International Nut&driedfruitCouncil) condivide alcuni dati che aiutano a vivere un’esistenza più sana. Dopo aver analizzato più di 100 mila persone nell’arco di trent’anni, alcuni studiosi dell’Università di Harvard affermano che il consumo di frutta secca riduce la mortalità del 20% indipendentemente dalle cause. I partecipanti che hanno mangiato ogni giorno una manciata di frutta secca hanno ridotto la mortalità per cancro dell’11% rispetto a coloro che non consumavano frutta secca. “Il consumo di dell’alimento era inversamente legato alla mortalità, indipendentemente dagli altri fattori di rischio”, riferisce Ying Bao, ricercatrice della Harvard University che ha condotto la ricerca. La dottoressa Bao e dai suoi colleghi hanno svolto anche una ricerca denominata Il consumo di frutta secca e il rischio di tumore al pancreas nelle donne. Dallo studio è emerso che il consumo frequente di frutta secca è inversamente legato al rischio di tumore al pancreas nelle donne, indipendentemente da altri potenziali fattori di rischio per questa malattia come l’età, l’obesità, l’attività fisica, il fumo o il diabete.
Oltre alla frutta secca, anche quella essiccata è indicata per la prevenzione del cancro. I frutti essiccati sono salutari quanto i loro equivalenti freschi e sono ricchi di polifenoli, potenti antiossidanti che possono proteggere il DNA da danni, possono ridurre le infiammazioni e prevenire il cancro. I benefici sono attribuibili ai componenti della frutta secca, come la vitamina E, l’acido folico, il magnesio, l’arginina, gli steroli vegetali e i composti fitochimici. Inoltre, l’alimento contiene un ridotto quantitativo di acidi grassi saturi.
Come dimostrato dagli studi, è possibile prendersi cura della salute partendo dall’alimentazione. Prevenire è meglio che curare.
Simone Lucci
INC (International Nut&driedfruitCouncil)è l’organizzazione internazionale di riferimento per quanto riguarda frutta secca, frutta essiccata, salute, nutrizione, sicurezza alimentare, statistica, standard e normative internazionali. INC raggruppa quasi 700 aziende dei diversi settori della frutta secca ed essiccata, provenienti da più di 70 paesi.
Le zuppe fredde Giada e Rossetto sono le nuove proposte della primavera–estate di Depuravita. Prodotti detox con proprietà reidratanti, antiossidanti, antibatteriche e anti–invecchiamento, che arricchiscono il menù souping del brand. Accanto alle zuppe calde Velvet e Squash, il brand affianca: Giada e Rossetto, zuppe crude da gustare fresche. Le quattro zuppe calde e fredde dai colori vivaci si alternano a due succhi Germoglio con effetto alcalinizzante.
GIADA è perfetta da bere durante una pausa mattutina. Mango e papaya sono i frutti esotici adatti al cambio di stagione che colorano Giada arricchendola di vitamina A, C, antiossidanti, sali minerali ed enzimi digestivi che agevolano la digestione. Tra gli ingredienti si trovano anche il finocchio e i semi di Chia, ricchi di calcio, ferro, potassio, acidi grassi ed essenziali omega 3. I semi di Chia riducono il livello degli zuccheri nel sangue. L’acqua di cocco, contenuta all’interno della zuppa, idrata e aumenta la digeribilità degli altri frutti.
ROSSETTO è pensata da gustare come merenda, ricca di frutti di bosco come: fragole, more, lamponi e ribes. Gli ingredienti sono ricchi di vitamine A, B, C, sali minerali e flavonoidi con proprietà diuretiche, anti-infiammatorie e capillaro-protettrici. La varietà di frutti è completata da pompelmo e acqua di cocco, dalle proprietà idratanti e alcalinizzanti.
VELVET ricarica l’organismo di proteine, derivate da lenticchie rosse decorticate, per garantire un alto tasso di digeribilità evitando fermentazioni. Ricche di flavonoidi e niacina dalle proprietà antiossidanti, le lenticchie sono benefiche per la tutela del sistema immunitario e per il rallentamento dell’invecchiamento cellulare.
SQUASH fornisce all’organismo elementi antiossidanti e carotene grazie alla zucca, ricca di vitamine del gruppo B e C, niacina, acido folico, minerali come il potassio e tante fibre. La mela arricchisce la ricetta con proprietà rinfrescanti, diuretiche e depurative. Il prodotto è un prezioso alleato per fegato e intestino. La cipolla dona un gusto saporito fornendo vitamine B e C, ma anche cromo e zolfo.
I prodotti Depuaravita sono attenti al benessere del corpo e dello spirito, riequilibrano l’organismo senza rinunciare al piacere di gustare alimenti sfiziosi e nutrienti.
Simone Lucci
Depuravita è una linea di succhi pensati per detossinare l’organismo e caricarlo di nuova vita. La filosofia di Depuravita è di creare succhi ricchi di vitamine, sali minerali, antiossidanti e altre componenti utili al benessere di corpo e mente, con una particolare attenzione a come vengono associati fra loro i diversi tipi di frutta e verdura. I succhi liberano l’organismo dalle tossine e forniscono tutti gli elementi nutritivi di cui ha bisogno. I prodotti sono studiati da una nutrizionista olistica, Veronica Pacella. Nessun conservante, additivo chimico o dolcificante è aggiunto. 100% frutta e verdura. Per la produzione dei succhi viene utilizzata la tecnica della spremitura a freddo che mantiene intatte tutte le proprietà nutritive.
Per affrontare le calde giornate estive e per reidratarsi dopo un’attività fisica, Depuravita fornisce alla clientela una nuova bevanda idratante e depurativa: AQUA COCCOVERA, un incontro di acqua di cocco e aloe vera.
L’acqua di cocco è presente all’interno del cocco verde e la sua composizione salina è simile a quella delle nostre cellule, rendendola una bevanda isotonica e rimineralizzante, preziosa per l’organismo. L’acqua di cocco è utile alla reidratazione e ricchissima di elettroliti, sali minerali come potassio, calcio e magnesio e amminoacidi essenziali. Agisce positivamente sull’intestino e ha proprietà anti-invecchiamento, antibatteriche e antiossidanti. Inoltre, nella medicina ayurvedica è utilizzata come bevanda disintossicante.
L’aloe vera è composta da foglie carnose da cui si estrae il succo: una miniera di oltre 70 elementi nutrienti fra cui sali minerali, vitamine, amminoacidi, enzimi e altre sostanze di origine vegetale. L’aloe vera viene utilizzata a scopo lenitivo, antinfiammatorio, immunostimolante, antitumorale e depurativo, con azione particolarmente benefica sull’apparato gastrointestinale.
Il menù Depuravita Coccovera offre tre bottiglie, da bere preferibilmente lontano dai pasti almeno una volta al giorno per 3 giorni. Questa nuova linea aqua è indicata per il recupero a seguito di attività sportive. La bevanda è da consumare indicativamente entro 5 giorni dall’acquisto.
Depuravita, inoltre, sale a bordo dell’Ape Car per portare freschezza e ristoro a tutti. Le strade di Milano si colorano di tutte le vivaci sfumature dei succhi detox. Lo scopo dell’iniziativa è diffondere una dieta detox a base di succhi naturali per porre maggiore attenzione alla salute dei cittadini.
Aqua Coccovera permette di prendersi cura del proprio organismo e come afferma Jim Rohn, abbi buona cura del tuo corpo, è l’unico posto in cui devi vivere.
Simone Lucci
Depuravita è una linea di succhi pensati per detossinare l’organismo e caricarlo di nuova vita. La filosofia di Depuravita è di creare succhi ricchi di vitamine, sali minerali, antiossidanti e altre componenti utili al benessere di corpo e mente, con una particolare attenzione a come vengono associati fra loro i diversi tipi di frutta e verdura. I succhi liberano l’organismo dalle tossine e forniscono tutti gli elementi nutritivi di cui ha bisogno. I prodotti sono studiati dalla nutrizionista olistica Veronica Pacella. Nessun conservante, additivo chimico o dolcificante è aggiunto. 100% frutta e verdura. Per la produzione dei succhi viene utilizzata la tecnica della spremitura a freddo che mantiene intatte tutte le proprietà nutritive.
Una tazzina di porcellana per mantenere il calore e la fragranza, 7 gr di miscela per racchiudere molteplici sensazioni che stimolano i cinque sensi.
Dalla vista della schiuma cremosa, ai profumi pronti a inebriare l’anima e lo spirito, il rumore dell’acqua che bolle e ancora la sensazione sul palato che si svela morbida grazie agli oli che compongono il caffè per arrivare al gusto: dolce, acido e amaro si amalgamano per creare un unico sapore.
Prima di essere una consuetudine irrinunciabile per molti di noi, il caffè è una fonte di reddito per migliaia di piccoli agricoltori dei Paesi in via di sviluppo. Si pensi che, nel mondo, il caffè, con una produzione di circa 6 milioni di tonnellate, è il prodotto più trattato dopo il petrolio.
Fairtrade Italia, consorzio che gestisce il marchio di Certificazione del commercio equo FAIRTRADE, per il secondo anno consecutivo, invita dal 10 al 19 Aprile a scegliere, al bar, un espresso proveniente da filiere che assicurano il rispetto dei lavoratori e dell’ambiente. La campagna è attiva su tutto il territorio nazionale.
Tra le torrefazioni che quest’anno aderiscono all’iniziativa Caffè Agust, Caffè Gioia, Caffè Goppion, Caffè Haiti Roma, Caffitaly, Equocaffè, Le piantagioni del caffè, Mokafè, Punto Equo, QIQ Italy,Torrefazione Caffè Gourmet,Torrefazione Caffè Schreyögg,Torrefazione Monforte eTorrefazione Paranà.
Gli esercizi aderenti all’iniziativa e altre informazioni sono cusoltabili su:
Miele di bosco, miele d’acacia, miele dell’Appennino, miele di agrumi, miele d’eucalipto, miele di tiglio, miele di sulla, miele di coriandolo sono solo alcuni dei deliziosi prodotti realizzati dal Mielizia. Il miele fornisce all’organismo calorie disponibili e non dannose per l’organismo. Il prodotto può essere consumato in tranquillità da persone sane e meno, ma soprattutto dagli atleti. Nell’alimentazione di chi pratica sport ad alti livelli, il miele è particolarmente indicato subito prima di uno sforzo fisico e immediatamente dopo, per recuperare le energie impiegate. L’alimento è consigliato anche a persone che svolgono attività “mentali”, in quanto è benefico per il cervello e il sistema nervoso, essendo in grado di “controllare” e aiutare l’efficienza mentale. Risotto agli asparagi condito con miele di castagno e semi di papavero, spaghetti noci e miele d’agrumi, agnello al miele d’acacia, arista al miele d’agrumi, spiedini di mazzancolle al lime, miele di timo e semi di papavero sono alcuni manicaretti che si possono cucinare con il “nettare degli dei”. Mielizia, brand di CONAPI, propone il miele di acacia, di sulla e di eucalipto in un contenitore totalmente biologico e biodegradabile.
CONAPI (Consorzio Nazionale Apicoltori), con sede a Monterenzio in provincia di Bologna,rappresenta numerosi produttori uniti dalla passione per le api, per i prodotti e per la natura. La produzione media annua supera le 2.500 tonnellate di miele, cui va aggiunta una linea di altri prodotti apistici e di confetture.
Uno storico brand di CONAPI è Mielizia. Mielizia è l’unione di due parole: miele e delizia.Gli apicoltori di Mielizia sono coltivatori di biodiversità e lavorano insieme alle api, creando le condizioni affinché gli insetti possano produrre mieli, pollini e prodotti apistici buoni e puliti. Dai nettari, le api producono mieli profumatissimi, una vera delizia per i sensi. È così che nascono i prodotti Mielizia.
Il brand Mielizia integra la sua linea di prodotti con tre nuove proposte innovative e rispettose dell’ambiente. La particolarità degli articoli commercializzati è il contenitore in cui il miele viene commercializzato. Mielizia propone sugli scaffali dei migliori supermercati e ipermercati, 3 nuovi mieli monoflora: acacia, eucalipto e sulla. Il miele è contenuto in una rivoluzionaria confezione di carta e PLA, acido polilattico che deriva dalla canna da zucchero, con il vantaggio di essere 100% compostabile.L’acquirente può contribuire al benessere dell’ambiente: sia sostenendo il mondo delle api attraverso l’uso di un prodotto realizzato nel rispetto della natura, sia evitando di produrre rifiuti terminato il prodotto. La confezione può essere inserita nell’organico dove si “scioglie” in circa cento giorni senza lasciare alcuna traccia, mescolandosi alla terra e arricchendola di sostanza.
Il miele è proposto in una confezione da 100 g, molto diversa dalle “classiche” confezioni in cui viene proposto prodotto, è pensata per un utilizzo settimanale che garantisce la possibilità di avere un prodotto sempre fresco, fino all’ultimo grammo e con una porzionatura perfetta per la realizzazione di moltissime ricette, come dimostrano dalle proposte dello chef Pietro Leemann.
Oltre a offrire prodotti salutare e genuini, Mielizia propone articoli attenti all’ambiente ed ecosotenibili.
Simone Lucci
Ecco alcune ricette proposte dallo chef stellato Pietro Leeman.
UN MIELE AL GIORNO TOGLIE IL MEDICO DI TORNO
Catalana di ricotta di capra con scorze di arancia candite con Miele di Eucalipto Mielizia “Noi Apicoltori” e sorbetto di bucce di mela e pera con Miele di Acacia Mielizia “Noi Apicoltori” (gluten free)
Ingredienti per 10 persone
Per il sorbetto
200 g di bucce di pera chiara
200 g di bucce di mela gialla
500 g di acqua
80 g di succo di limone
100 g di Miele di Acacia Mielizia “Noi Apicoltori”
10 g di cannella in polvere
Per la catalana
300 g di ricotta di mucca
100 g di caprino
400 g di latte
5 g di anice verde
100 g di Miele di Eucalipto Mielizia “Noi Apicoltori”
50 g di maizena
80 g di zucchero di canna
80 g di scorze di arancia candite
Il Lato Dolce del Buono” è un risotto con gambi di carciofo, pesto di foglie, bucce di sedano verde e Miele di Sulla Mielizia “Noi Apicoltori”, senza latticini e gluten free. Per 10 persone, è sufficiente sbollentare 200 g di bucce e foglie di sedano verde per due minuti in 2,5 l di acqua salata con 20 g di sale per poi toglierle con una schiumarola e lasciarle raffreddare. Frullare poi i 200 g di foglie di sedano verde con 150 g di olio di oliva, salando e passando al setaccio fine, unendo poi 5 g di scorza di limone, aggiustare di sale e aggiungere pepe. Unire all’acqua di cottura delle foglie di sedano, 200 g di foglie di carciofo e cuocere lentamente per 20 minuti per poi filtrare il tutto. Tagliare 50 g di zenzero in piccoli cubetti, pelare e tagliare a cubetti di circa 0,5 cm 25 g di gambi di carciofo. Come da prassi, poi, mettere il riso Carnaroli in una pentola unta di olio dove tosterà leggermente, aggiungere i gambi di carciofo e portare a cottura aggiungendo, poco alla volta, il brodo che avremo ottenuto. A cottura ultimata, mantecare con 100 g di Miele di Sulla “Noi Apicoltori” Mielizia, lo zenzero, i 200 g di purea di sedano rapa (che si ottiene facilmente sbollentando e frullando il sedano rapa) e 80 g di succo di limone. Servire su piatti ben caldi e macchiare con il pesto di sedano verde.
TO BEE OR NOT TO BEE
3 paté – uno di patate peruviane e pelatura di rape, uno di ceci e bucce di carota e uno di borlotti, bucce e semi di zucca – realizzati con Miele di Eucalipto Mielizia “Noi Apicoltori” e serviti con insalata di germogli, crudità e Polline Mielizia e accompagnati da blinis di grano saraceno
Ingredienti per 10 persone
200 g di ceci
400 g di patate peruviane
200 g di fagioli borlotti
40 g di crema di sesamo
40 g di burro di arachidi
5 g di scorza di arancia grattugiata
20 g di succo di limone
200 g di bucce di carota
200 g di bucce di rapa
200 g di bucce di zucca
40 g di semi di zucca
5 g di olio di peperoncino
100 g di olio extravergine di oliva
50 g di aneto
100 g di Miele di Eucalipto Mielizia “Noi Apicoltori”
10 g di prezzemolo
5 g di timo
200 g di carote, sedano verde e rape tagliate a strisce sottili
100 g di germogli d’alfa alfa e di crescione
20 g di Polline
40 g di erba cipollina
fiori di aneto per la guarnizione
Sale e Pepe
Per i blinis
300 g di acqua
10 g di olio extravergine di oliva
1 bustina di lievito in polvere o Cremor Tartaro
200 g di farina di grano saraceno fine
20 g di farina di castagne
50 g di farina di riso
5 g di sale
“To Bee or Not To Bee” è una ricetta formata da tre paté – di ceci e bucce di carota; di borlotti e semi di zucca; di patate peruviane e pelatura di rape – realizzati con Miele di Eucalipto Mielizia “Noi Apicoltori” e proposti con insalata di crudità, germogli e polline e accompagnati da blinis di grano saraceno. Per un quantitativo per 10 persone, si procede lavando molto bene le bucce (200 g di bucce di carote, 200 g di bucce di zucca e 200 g di bucce di rapa) e cuocendole separatamente per 30 minuti in una pentola coperta con un goccio di olio, un bicchiere di acqua e un pizzico di sale. Quando avranno assorbito tutto il liquido, vanno frullate una dopo l’altra e passate al setaccio fine.
1° paté: Mettere a bagno 200 g di ceci per un’intera notte, cuocerli in pentola a pressione per 18 minuti e, infine, sgocciolarli, frullarli e passarli al setaccio. Scaldare leggermente 50 g di olio extravergine di oliva con 5 g di timo e versare il preparato sui ceci, unendo 40 g di crema di sesamo, la purea ottenuta dalle bucce di carote, 30 g di Miele di Eucalipto “Noi Apicoltori” Mielizia e un pizzico di sale.
2° paté: Mettere a bagno 200 g di fagioli borlotti per un’intera notte, cuocerli a pressione per 12 minuti e poi sgocciolarli, frullarli e passarli al setaccio. A questi, aggiungere 40 g di burro di arachidi e le bucce di zucca frullate con l’aggiunta di 30 g di Miele di Eucalipto, oltre a 5 g di scorza di arancia grattugiata e 20 g di succo di limone. In seguito, tostare 40 g di semi di zucca che andranno messi sopra al paté finito.
3° paté: Cuocere 40 g di patate peruviane pelate al vapore per 20 minuti, aggiungere le bucce di rapa frullate, passare il tutto al setaccio e far raffreddare velocemente per poi condire con 60 g di olio extravergine di oliva, 40 g di erba cipollina tagliata fine, 10 g di prezzemolo tritato e 30 g di Miele di Eucalipto, oltre a 5 g di olio di peperoncino e sale.
Per i blinis: unire 200 g di farina di grano saraceno fine, 50 g di farina di riso e 20 g di farina di castagne e aggiungere una bustina di lievito in polvere, 300 g di acqua mescolando il tutto per bene. Versare un paio di cucchiaiate del composto in una pentola ben calda e unta per ottenere dei blinis che andranno cotti 2 minuti per lato.
Sui piatti, disporre una cucchiaiata di ognuno dei tre paté, accompagnarli con i blinis e con un’insalatina di crudità (200 g di carote, sedano verde e rape tagliate a striscioline sottili) e 100 g di germogli d’alfa alfa e di crescione condita con un pizzico di sale, un goccio di olio di oliva e il polline.
IL LATO DOLCE DEL BUONO
Risotto con gambi di carciofo, pesto di foglie, bucce di sedano verde e Miele di Sulla Mielizia “Noi Apicoltori” (senza latticini e gluten free)
Ingredienti per 10 persone
600 g di riso Carnaroli
25 gambi di carciofo grandi
200 g di foglie di carciofo
200 g di bucce e foglie di sedano verde
200 g di purea di sedano rapa
50 g di zenzero fresco
100 g di Miele di Sulla Mielizia “Noi Apicoltori”
80 g di succo di limone
200 g di olio extravergine di oliva
5 g di scorza di limone tritata fine
Sale e Pepe
“Un Miele al Giorno toglie il Medico di Torno” è una catalana di ricotta di capra con scorze di arancia candite e Miele di Eucalipto Mielizia “Noi Apicoltori” e sorbetto di bucce di mela e pera con Miele di Acacia Mielizia “Noi Apicoltori”, assolutamente gluten free. La preparazione per 10 persone è molto semplice: per il sorbetto, cuocere 200 g di bucce di pera chiara e 200 g di bucce di mela gialla in 500 g di acqua con ad 80 g di succo di limone per 30 minuti a fuoco moderato; frullare il tutto e passarlo al setaccio. Unire 100 g di Miele di Acacia “Noi Apicoltori” Mielizia, 10 g di cannella e mettere in sorbettiera*.
Per la catalana, passare 300 g di ricotta di mucca e 100 g di caprino al setaccio; nel frattempo, portare ad ebollizione 400 g di latte e legarlo con 50 g di maizena disciolta in un goccio di acqua. Unire 5 g di anice verde tritato, la ricotta e il caprino e 100 g di Miele di Eucalipto “Noi Apicoltori” Mielizia. Mescolare bene e mettere in 10 stampi da catalana monoporzione. Quando i dolci saranno completamente freddi, spolverarli con 80 g di zucchero di canna e caramellarli con un cannello. Servirli adagiandovi sopra una pallina di sorbetto e le scorze di arancia candite.
L’uovo di Pasqua ha origini molto antiche e si collega a riti legati alla primavera, stagione di fecondità e rinnovamento della natura. Durante i secoli, si sono aggiunte tradizioni e leggende legate a questo prodotto. L’uovo rappresenta la Pasqua nel mondo intero. Esistono diverse varietà di uova: dipinte, intagliate, di cioccolata, di terracotta e di carta pesta. Le uova vere, colorate o dorate hanno un’origine radicata nel passato, mentre le uova di cartone o di cioccolato sono di origine recente e se sono prodotte con una buona materia prima e nel rispetto dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori, ancora meglio.In commercio sono presenti uova biologiche e solidali al cioccolato al latte e al cioccolato fondente, con il marchio di certificazione del commercio equo ed etico.
FAIRTRADE è un Marchio di Certificazione del commercio equo. Il sistema di certificazione Fairtrade garantisce il pagamento di un prezzo equo e stabile alle organizzazioni di produttori dei Paesi in via di sviluppoe assicura un margine di guadagno aggiuntivo da investire in progetti di sviluppo a favore delle comunità, come la costruzione di scuole, ospedali, corsi di formazione e borse di studio per i figli dei lavoratori. Inoltre, garantisce il rispetto dell’ambiente, della biodiversità e promuove pratiche di agricoltura sostenibile.
Fairtrade è attenta alle materie prime utilizzate per la produzione di uova di cioccolato. Sono commercializzate uova al cioccolato al latte e al cioccolato fondente realizzate con cacao e zucchero Fairtrade. Gli ingredienti provengono da organizzazioni della Repubblica Dominicana, Perù, Costa Rica, Swaziland, Paraguay e India.
C’è Ponchitoè un gustoso ovetto di cioccolato al latte bio distribuito da Baum. L’articolo è realizzato con cacao e zucchero di canna del commercio equo certificato di Repubblica Dominicana e Paraguay. Le sorprese all’interno dell’uovo sono create da artigiani di Paesi in via di sviluppo e di cooperative sociali italiane.
E per gli amanti dei prodotti biologici, Antica Norba propone di cioccolato al latte o extrafondente Fairtrade. I prodotti sono distribuiti da Baule Volante. Grazie all’acquisto di uova di cioccolato al latte Fairtrade si può sostenere il progetto di solidarietà Sole, una Onlus piemontese. L’associazione raccoglie fondi per progetti in Africa. I guadagni delle vendite dello scorso anno sono stati utilizzati per realizzare un sistema di raccolta per l’acqua piovana e due cisterne da cinquemila litri in Mozambico.
Fairtrade fornisce molteplici dolci proposte realizzate con cacao e zucchero per augurare a tutti una serena Pasqua all’insegna della solidarietà e del biologico.
Simone Lucci
Fairtrade International è un’organizzazione non profit che lavora con agricoltori e lavoratori per migliorare le loro vite attraverso un commercio più equo. Fairtrade International sviluppa gli standard internazionali Fairtrade, supporta i lavoratori e coordina il sistema internazionale Fairtrade. Per maggiori informazioni: www.fairtrade.net
Fairtrade Italiarappresenta Fairtrade International e il Marchio di Certificazione FAIRTRADE nel nostro paese dal 1994. Lavora in partnership con le aziende concedendo loro in sub-licenza il Marchio FAIRTRADE come garanzia di controllo delle filiere dei prodotti provenienti dai Paesi in via di sviluppo, nel rispetto dei criteri di terzietà che l’ente di certificazione assicura. Inoltre facilita l’approvvigionamento di materie prime certificate e il consolidamento delle filiere in base alle richieste specifiche dei propri partner. Attualmente in Italia i prodotti Fairtrade sono in commercio in più di 5.000 punti vendita e il valore del venduto è di 76 milioni di euro. Per maggiori informazioni: www.fairtradeitalia.it
Per un’alimentazione più sana e attenta alle esigenze nutrizionali dei consumatori, un gruppo di neolaureati della sede cesenate dell’Università di Bologna, con il sostegno di Cesenalab e il finanziamento della cooperativa Alimos, hanno creato: Edo.
Edo è un’App gratuita per smartphone che aiuta i consumatori a conoscere meglio e a scegliere più consapevolmente i prodotti alimentari. L’App è il frutto del lavoro di una tecnologa alimentare, Enza Gargiulo, e di tre informatici: Diego Lanzoni, Luciano Venezia, Marco Giampaoli. Utilizzare Edo è molto semplice, occorre avviarla e scansionare il codice a barre sull’etichetta. Individuato il prodotto, sullo schermo dello smartphone compare una scheda che illustra gli ingredienti e i valori nutrizionali.
Qual è lo scopo dell’app Edo? Edo si pone l’obiettivo di risolvere una problematica ben precisa, cioè che non tutti sanno davvero cosa mangiano. Le etichette dei prodotti alimentari sono complesse e difficili da decifrare, ci sono falsi miti da sfatare e allo stesso tempo c’è la necessità di fare educazione alimentare in modo originale e al passo coi tempi. Edo è, infatti, il primo strumento alla portata di tutti in grado di guidare il consumatore in una scelta alimentare sana e consapevole.
In che modo Edo aiuta i consumatori a scegliere meglio i prodotti? Come l’applicazione aiuta a stabilire se un prodotto è sano? Il lavoro consiste nel sintetizzare tutti i dati relativi a un prodotto, trasformandoli in informazioni semplici e di immediata comprensione, anche per chi si avvicina per la prima volta a queste tematiche. Sarà possibile conoscere nel dettaglio tutte le caratteristiche dell’alimento e valutare se è adatto alle proprie esigenze o se occorre limitarne il consumo. Il tutto è facilitato dal fatto che l’app suggerisce alternative più salutari al prodotto analizzato, così da guidare il consumatore in una scelta più attenta.
Che sintesi finale del prodotto fornisce l’applicazione? L’elemento principale fornito dall’app è un punteggio da zero a dieci che indica quanto è sano il prodotto per lo specifico utente che sta utilizzando l’applicazione. Questo è un dato semplice e inequivocabile, che diventa quindi un punto di riferimento in grado di fornire un’idea immediata sulla salubrità del prodotto. Per chi vuole approfondire e capire il perché di quel punteggio, vengono elencate tutte le caratteristiche positive e negative, raccontate con un linguaggio semplice, ma allo stesso tempo scientifico.
L’app fornisce un punteggio da zero a dieci. A cosa si riferisce questo punteggio? Il punteggio è un indice che ci dice quanto è sano il prodotto: quanto più è alto il valore, tanto più è sano l’alimento. Questo numero è personalizzato sulla base dei parametri richiesti all’avvio dell’app, quindi al momento: sesso e data di nascita. In questo modo si riesce a definire i fabbisogni nutrizionali di ogni utente (partendo dal lavoro di enti come la SINU) e capire quanto ogni prodotto incide su di essi.
Quali caratteristiche dei prodotti analizza l’applicazione? L’algoritmo sviluppato tiene conto di tutti i dati presenti in etichetta, principalmente ingredienti e valori nutrizionali. Per quanto riguarda i primi, si monitorano costantemente tutti i recenti studi scientifici per comprendere quanto è sano ogni ingrediente o additivo e includerlo nell’app. Per i valori nutrizionali, come accennato in precedenza, si tiene conto di quanto incidono sui fabbisogni giornalieri: ad esempio un prodotto che copre con una sola porzione gran parte della quantità di sodio da introdurre in un giorno, sarà valutato negativamente in quanto probabilmente non sarà l’unica fonte di sodio assunta nella dieta giornaliera.
L’app analizza tutti i prodotti alimentari in commercio? Al momento il database comprende più di diecimila referenze ed è in continua crescita, anche grazie all’aiuto degli utenti che possono inviare foto dei prodotti mancanti per poi essere avvisati con una notifica quando il prodotto è stato analizzato. L’obiettivo è coprire gran parte dei prodotti alimentari attualmente in commercio entro la fine dell’anno.
In che modo l’applicazione è attenta alle esigenze dei celiaci? Al momento, l’app segnala la dicitura “senza glutine” oppure se è certificato da AIC (marchio spiga barrata). Nei prossimi sviluppi dell’app si amplierà questa funzione, analizzando gli ingredienti e segnalando la compatibilità anche per i prodotti che non presentano nessuna dicitura esplicita.
Come l’applicazione è attenta alle persone intolleranti al lattosio? In maniera simile a quanto avviene per i celiaci, l’applicazione evidenzia quando un prodotto non contiene lattosio (se dichiarato in etichetta). Anche in questo caso, si lavora a una versione avanzata in cui si restituisce lo stesso risultato dopo aver analizzato gli ingredienti e la loro compatibilità con chi soffre di questa intolleranza.
L’applicazione funziona anche sui prodotti acquistati all’estero? Al momento l’app si limita ad analizzare i prodotti commercializzati in Italia, ma in futuro non si esclude la possibilità di fornire il servizio anche all’estero dal momento che i principi alla base di Edo sono validi ovunque.
L’applicazione sarà ulteriormente sviluppata e aggiornata? Quali sono i possibili sviluppi? L’app è aggiornata costantemente, sia in termini di prodotti che di funzionalità. Inoltre, si sta lavorando una versione successiva dell’app in cui si tiene conto di una profilazione più avanzata dell’utente, che può specificare eventuali patologie (allergie, intolleranze…) o stili di vita, come ad esempio: vegetariano o vegano. L’app e l’algoritmo di valutazione si parametrizzeranno sulla base di queste informazioni e forniranno risultati “su misura” e quindi più accurati.
È possibile personalizzare le analisi in base alle proprie esigenze alimentari? In quale modo? Come anticipato, con la versione avanzata l’utente potrà personalizzare la sua esperienza, indicando tutte le sue esigenze. Oltre a segnalare patologie o stili di vita può decidere se eliminare dalla sua dieta prodotti che contengono determinati ingredienti o additivi, oltre a regolare il consumo dei principali nutrienti (ad esempio può decidere di assumere più zuccheri e meno grassi). Di fatto ha in mano le chiavi dell’algoritmo di valutazione in modo da adattarlo nel modo che ritiene più opportuno.
L’obiettivo di Edo è quello di diventare un punto di riferimento per quanto riguarda l’educazione alimentare. Al momento ci si limita alla valutazione di prodotti industriali confezionati e dotati di etichetta, ma in futuro c’è la possibilità di coprire tutto l’universo food, quindi anche cibo fresco o gestione di piani dietetici. Il meglio deve ancora venire.
Mezze maniche gratinate, paella, insalata di carciofi arrostiti nella cenere, crema di zucca bruciata con amaretti e gorgonzola, pizza con frutti rossi e cioccolato bianco, strudel, Tarte Tatin alla crema sono solo alcune tra le ricette presenti nei libri pubblicati dall’azienda Weber, tra cui La Bibbia Barbecue Weber. Tutte portate che possono essere cucinate sulle griglie Weber – Stephen, dell’azienda americana produttrice di barbecue e accessori multiuso per la cottura alla brace. Che siano a carbone, a gas o elettrici i barbecue Weber offrono una cottura sana e cibi saporiti senza l’aggiunta di grassi. Le griglie sono ideali per la cottura di: primi piatti, carni aromatizzate o marinate, pesci, crostacei, frutti di mare e verdure. Il sistema di cottura a coperchio chiuso consente di controllare la dispersione omogenea del calore e la temperatura di cottura, in modo tale da conservare le proprietà nutritive, i profumi e i sapori di ogni alimento. Gli articoli Weber sono predisposti sia per il sistema di cottura diretta, che consente di grigliare la carne conservando i suoi succhi naturali e ottenere piatti teneri e saporiti come se cucinati in padella, sia per il sistema di cottura indiretta adatta per cibi di grosse dimensioni e piatti delicati in modo tale da riprodurre la cottura al forno.
I test effettuati sui barbecue Weber dimostrano che non vi è alcuna differenza tra i tre metodi di cottura. Per chi ama la tradizionale immagine del barbecue, che prevede l’uso del carbone e la gestione delle braci, è dedicata la gamma a carbonella. Agli utilizzatori abituali del barbecue che prediligono un sistema semplice e veloce per grigliate frequenti è pensata la gamma a gas, mentre per coloro che dispongono di piccoli spazi aperti è stata creata la versione elettrica. I barbecue Weber sono sviluppati in collaborazione con grandi chef tra cui Paolo Parisi, chef e allevatore toscano. “Collaboro con Weber da sette anni – spiega il cuoco pisano –. L’azienda produce griglie pratiche e intelligenti, adattabili a una grande varietà di cucina. Sono prodotti accessibili da chiunque, grazie al rapporto qualità/prezzo, e rappresentano un’ottima idea regalo”. Lo chef sottolinea, anche, il pregio del design delle griglie. “I barbecue Weber grazie al loro design potrebbero essere esposti al Moma”, afferma sorridendo. Linee fluide, materiali preziosi e colori sgargianti donano un design innovativo e distintivo a ogni prodotto Weber, con lo scopo di esportare barbecue semplici da utilizzare e che garantiscono una cottura ottimale. Ogni griglia è sottoposta a rigidi controlli di qualità: dalla scelta delle materie prime per la fase di fabbricazione, alla fase di montaggio, dai test di sicurezza dei sistemi di cottura, alla verifica del contenuto e al tipo di imballaggio per la spedizione. Accertamenti che assicurano la robustezza e la longevità dei barbecue per venticinque anni.
Il brand Weber – Stephen ha portato agli amanti della cottura su brace la riscoperta del piacere della vita nell’aria aperta, di un’alimentazione sana e di valori condivisi con amici e familiari.
L’impresa è stata fondata da George Stephen, a Chicago. Nel 1952 è nato Il primo barbecue con il coperchio, in quanto l’imprenditore era stanco utilizzare il braciere aperto, che lasciava il cibo sempre esposto al vento, alla cenere e alle fiammate improvvise. Questo prodotto ha rivoluzionato il metodo di cottura alla brace. Oggi, sono presenti numerose filiali della Weber – Stephen in tutta Europa. La sede italiana è sorta nel 2008, in provincia di Vicenza.
Simone Lucci
Ecco alcune proposte culinarie di Grill Academy, ricette della scuola di cucina di Weber. La ricetta della Tarte Tatin è tratta dal libro: Lo Chef Del Barbecue.
CREMA DI ZUCCA BRUCIATA CON AMARETTI E GORGONZOLA
Tempo di preparazione: 1 ora
Tempo di cottura: 45 minuti
Metodo di cottura: Ember roasting
Difficoltà: media
Tipo: Appetizer, finger food
Costo: Economico
Ingredienti (Numero di persone: 4)
1kg di zucca mantovana
80g di gorgonzola stagionato
40 di amaretti
qb sale e pepe bianco
qb di olio extravergine di oliva
1/4 limone, il succo e la scorza.
Preparazione
Accendere un cesto di bricchetti nella ciminiera di accensione Weber.
Porre la zucca in cottura, direttamente a contatto dei bricchetti accesi, senza usare la griglia e senza mai rivoltarla.
Cuocere la zucca per circa 40 minuti, fino a quando la polpa risulterà molto soffice.
Rimuovere con cura le parti carbonizzate che erano a contatto con le braci e raccogliere la polpa pulita con un cucchiaio.
Frullare la polpa di zucca in un mixer con dell’olio extravergine di oliva, il succo e la scorza grattugiata di un quarto di limone. Assaggiare e aggiustare di sale e pepe.
Una volta che crema di zucca si sarà intiepidita, versarla all’interno di piccoli bicchierini di vetro da finger food. Sbriciolare un amaretto sulla superficie e terminare con una briciola di gorgonzola stagionato.
Servite immediatamente.
INSALATA DI CARCIOFI ARROSTITI NELLA CENERE CON GREMOLADA E BRICIOLE CROCCANTI DI PANE AL CHIPOTLE
Tempo di preparazione: 60 minuti
Tempo di cottura: circa 40 minuti
Metodo di cottura: Ember roasting
Difficoltà: molto facile
Costo: molto Economico
Ingredienti (numero di persone: 4)
8 carciofi
100g di pane di grano duro
1 mazzo di prezzemolo freschissimo
1 spicchio d’aglio
1 limone, la scorza
1 peperoncino chipotle secco o in adobo.
Qb di sale e pepe bianco
qb di olio extravergine
Preparazione
Accendere un cesto di carbone nella ciminiera d’accensione. Quando pronto, spargerlo per tutto il braciere.
Tagliare le punte ai carciofi ma senza rimuovere le foglie esterne più coriacee; faranno da scudo al calore.
Versare dell’olio dentro i carciofi.
Arrostire i carciofi ponendoli direttamente sola le braci ardenti.
Chiudere il coperchio e lasciare in cottura per almeno 30 minuti.
A parte tritare il prezzemolo con l’aglio e la scorza di limone. Mettere in una ciotola con dell’olio extravergine di oliva.
Frullare il pane in un robot da cucina con il chipotle e 4 cucchiai di olio fino a raggiungere una consistenza grossolana.
Tostare il pane in padella fino a quando non diventa di un bel colore rosso ramato. Mettere da parte a raffreddare.
Quando le foglie interne del carciofo si staccano facilmente significa che sono cotti. Rimuoverli dal fuoco e lasciare raffreddare per qualche minuto.
Rimuovere con cura le parti carbonizzate e tagliare in due la parte rimanente.
Impiattare i fagioli e disporre sopra prima la gremolada e poi le briciole di pane al peperoncino affumicato.
L’insalata può essere preparata in anticipo ma deve essere intiepidita prima di essere servita.
MEZZE MANICHE NEL COCCIO CON CAVOLFIORE, PINOLI E UVETTA AL RHUM GRATINATE AL PARMIGIANO 30 MESI.
Tempo di preparazione: 50 minuti
Tempo di cottura: 12 + 5 minuti
Metodo di cottura: Indiretta
Difficoltà: Facile
Tipo: Primo piatto
Costo: Economico
Ingredienti (Numero di persone: 4)
300g di mezze maniche
500g di cavolfiore verde romano
qb sale e pepe
20g di pinoli
20g di uva sultanina
5cl di rhum bianco
1cl di aceto di vino bianco.
10cl di olio extravergine d’oliva
Petali di parmigiano reggiano stagionato 30 mesi
Tegamini in terracotta monoporzione
Preparazione
Preriscaldare il grill alla massima temperatura per circa 10 minuti. Mettere a bagno l’uvetta nel rhum, tostare i pinoli a secco in padella.
Cuocere i ciuffi di cavolfiore in abbondante acqua salata fino a quando i gambi iniziano a diventare teneri.
Buttare le mezze maniche nel tegame con il cavolfiore in cottura e cuocere insieme pasta e cavolfiore. Scolare pasta e cavolfiore usando lo scolapasta e lasciando la pasta al dente.
In un recipiente condire la pasta e cavolfiore con i pinoli, l’uvetta, un generoso giro di olio extravergine e un cucchiaino di aceto di vino bianco. Mescolare uniformemente facendo attenzione a non rompere la pasta.
Porre la pasta condita nei tegamini in terracotta, precedentemente unti con dell’olio extravergine.
Aggiungere i petali di parmigiano 30 mesi sulla superficie.
Gratinare sul grill a calore elevato fino a quando il formaggio non sarà completamente sciolto e inizieranno a vedersi alcuni punti più scuri. A quel punto, il coccio avrà una saporita crosta croccante e alcuni spot della pasta a contatto con il coccio assumeranno una consistenza croccante grazie all’alta temperatura.
TARTE TATIN ALLA CREMA Tempo di preparazione: 15 minuti
Tempo di cottura: 30-45 minuti
Ingredienti (numero di persone: 4)
7 mele (varietà Gala)
Zucchero di canna
Burro
1 pizzico di sale
1 rotolo di pasta sfoglia
Per la crema
4 cucchiai di panna da cucina densa
2 cucchiaini di zucchero semolato
2 gocce di acqua di fiori d’arancio o 1 pizzico di cannella in polvere
Preparazione
Preparate un fuoco a due zone con bricchetti, per una cottura a fuoco medio (0 pag. 14-15).
Sbucciate le mele, togliete il torsolo e tagliatele in quattro. Disponetele in uno stampo. Spolveratele con zucchero di canna, aggiungete le noci di burro e un pizzico di sale.
Fate cuocere per 10-15 minuti sulla griglia a fuoco diretto a 210 °C.
Togliete lo stampo dal barbecue con i guanti isolanti. Coprite le mele con la pasta e proseguite la cottura per circa 20-30 minuti a 180-200 °C su fuoco indiretto, fino a quando la pasta è dorata.
Nel frattempo, preparate la crema. Mescolate tutti gli ingredienti in una ciotola. Sbattete vigorosamente con la frusta per montare la panna. Tenete da parte al fresco.
Sformate la Tarte Tatin rovesciandola e servitela calda con la sua deliziosa crema.
STRUDEL DI MELE E PASTA PHILLO ALLA GRIGLIA CON VANIGLIA, LIME E CEDRO CANDITO
Tempo di preparazione: 20 minuti
Tempo di cottura: 15 minuti
Metodo di cottura: Diretta + Padella Weber
Difficoltà: Facile
Tipo: Dessert
Costo: Economico
Ingredienti (Numero di persone: 4)
1 confezione di pasta phillo
300g di mele Granny Smith
Qb sale e pepe bianco
30g di pinoli
30g di uva sultanina
5cl di rhum bianco
1 bacca di vaniglia
1 cucchiaino di cannella in polvere
30g di cedro candito
50g di burro
30g zucchero di canna grezzo
Preparazione
Preriscaldare il grill con i bruciatori al minimo
Fondere il burro al microonde
Sovrapporre 5 strati di pasta pillo, spennellando il burro fuso tra uno strato e l’altro.
Con un coppapasta tagliare gli strati sovrapposti di pasta phillo e ricavare dei dischetti da 5 o 6 cm di diametro, appoggiare su della carta forno, coprire con pellicola e lasciare in frigo fino al momento dell’uso.
Sbucciare e tagliare le mele a cubetti, saltare nella padella weber, poggiata direttamente sulla griglia, insieme ad una noce di burro, lo zucchero di canna, la scorza di lime, i pinoli, l’uvetta precedentemente tenuta a bagno nel rhum e i semi raschiati dal baccello di vaniglia. Aggiungere un pizzico, letteralmente un pizzico, di sale e una grattata di pepe bianco. Lasciare cuocere fino a quando le mele cominciano a perdere un po’ di liquidi e si forma uno sciroppo brillante sul fondo della padella. A quel punto, togliere dal fuoco e aggiungere il cedro candito e la cannella. Tenete in caldo.
Spennellare i dischi di pasta pillo con il burro fuso, grigliare da entrambi i lati a calore moderato fino a quando non si gonfiano leggermente diventando croccanti. Accertatevi che siano ben visibili le righe di cauterizzazione della griglia.
Grigliate tutti i dischi considerando che avrete bisogno di tre dischetti croccanti di pasta phillo per ogni porzione.
Impiattare il dessert alternando un disco di pasta phillo grigliata ad un cucchiaio di mele spadellate. Sinceratevi che sia tutto ben caldo.
Finite con una spolverata di zucchero a velo e decorate il piatto con cedro, pinoli, uvetta o un mix fra i tre.
Servitelo ben caldo.
PAELLA SU BARBECUE WEBER
Preparare la paella sul grill è di grande impatto scenografico. La Paella è uno dei classici della cucina spagnola, riso misto a carne, pesce e verdure dalle tantissime varianti regionali.
Che cos’è
La paella non è paella senza il “socarrat”, lo strato bruciacchiato che si attacca sul fondo del tegame e che dona il caratteristico sentore di affumicato.
I puristi della paella andranno alla disperata ricerca del socarrat quindi vale davvero la pena farglielo trovare. Lo scopo è lasciare attaccare il riso ma senza bruciarlo e per farlo è questione di “naso”; bisognerà riuscire ad annusare il profumo del riso tostato e interrompere la cottura prima di bruciarlo. Ricorda, la paella non è “vera” paella senza il socarrat.
Come si prepara
Avremo bisogno del classico tegame da paella, molto largo e dai bordi bassi. In alternativa, una pesante wok in ghisa farà al caso nostro. Si inizia con il soffritto: uno spicchio d’aglio, un po’ di cipolla, pancetta e dischi di chorizo (una salsiccia piccante). Si lascia appassire per qualche secondo e poi si tuffano i bocconcini di pollo. Un minuto di cottura ancora e sarà il turno degli gli anelli e dei tentacoli dei calamari (o seppie in alternativa). Altro minuto e si aggiunge il riso. Si lascia a cucoere fino a quando inizierà a scoppiettare; a quel punto sfumerai con mezzo bicchiere di vino bianco. Quando l’alcool sarà evaporato, aggiungi un paio di mestoli di brodo, lo zafferano e la paprika e lascia cuocere per 10 minuti rimestando solo di tanto in tanto. Dopo i primi 10 minuti di cottura tocca ai piselli e ai frutti di mare insieme ad un paio di mestoli di brodo. Ancora una leggera rimestata e si lascia cuocere ancora per 6 o 7 minuti prima di aggiungere i gamberi. A questo punto, viene il bello: bisognerà lasciare “attaccare” il riso sul fondo per produrre il socarrat e toglierlo dal fuoco non appena si può annusare il profumo del riso tostato.
A cottura ultimata, copri il tegame con l’alluminio e lascia la paella a riposare indisturbata per circa 10 minuti, prima di servire.
Linguine al pesto, baccalà, ravioli di pesce e verdura, taglierini all’astice, spaghetti alle vongole, risotto al radicchio, dentice agli agrumi, cotoletta alla milanese e dolci di ogni genere sono soltanto alcuni dei piatti che si consumano durante l’anno. Depuravita realizza prodotti specifici per purificarsi. Il ciclo depurativo si può iniziare in qualsiasi periodo dell’anno, con l’assunzione di succhi freschi preparati al momento dell’ordinazione e da consumare entro le successive 72 ore.
Depuravita, una linea di succhi pensati per detossinare l’organismo e caricarlo di nuova energia, nasce dalla passione per il benessere e il vivere sano di Sandra Nassima. Le bevande Depuravita sostituiscono l’alimentazione per un periodo di tempo limitato e liberano l’organismo dalle tossine. Lo scopo del brand è creare succhi ricchi di: vitamine, sali minerali e antiossidanti, con ingredienti di stagione che derivano da imprese biologiche e biodinamiche, senza l’aggiunta di conservanti, dolcificanti e additivi chimici. Gli ingredienti dei succhi sono abbinati in base al gusto, al colore e alla quantità di nutrienti, per consentire al corpo di ricevere un maggior beneficio.
I prodotti Depuravita non sono centrifugati, ma ottenuti dalla spremitura a freddo che consente di mantenere invariati e di preservare i nutrienti della frutta e della verdura. A differenza delle lame delle centrifughe, la spremitura a freddo lavora a una velocità inferiore, estrae il succo e mantiene invariato il contenuto di vitamine, sali minerali, enzimi e fitoenzimi.
Germoglio, Bosco, Nuvola, Sole, Rubino, Prato sono i sei fiabeschi nomi dei succhi della linea Depuravita.
Germoglio è adatto per iniziare la giornata, in quanto alcalinizza l’organismo nei periodi di maggior acidità, tonifica lo stomaco e bilancia i succhi gastrici grazie al limone e al sale dell’Himalaya. Bosco è un concentrato di frutta e verdura verde con un’azione depurativa, da assumere a metà mattinata. All’ora di pranzo, Nuvola dà l’energia per affrontare il resto della giornata. Il succo è realizzato con mandorle, nocciole e uva passa, frutti ricchi di proteine. Dopo pranzo, Sole risulta un toccasana per: intestino, cervello e sistema immunitario. Carote, mela e pompelmo rosa tonificano l’intestino e supportano il sistema immunitario, mentre il peperoncino velocizza gli scambi cellulari. Rubino è adatto per il pomeriggio, momento ideale per rinforzare il sistema circolatorio e l’apparato urinario. I frutti rossi hanno proprietà diuretiche e capillare-protettrici, mentre l’ananas previene i ristagni linfatici. Dulcis in fundo, Prato è adatto per ridurre lo stress, un succo a base di melone bianco, cetriolo, lattuga e menta idratano la pelle e accompagnano il corpo verso il mondo dei sogni.
Online è possibile trovare differenti programmi depurativi in base alle esigenze. One Day Detox, Detox Classico e Detox Profondo sono trattamenti che hanno una durata che varia da uno a cinque giorni.
Depuravita pianifica, anche, programmi speciali:
Matrimonio in vista, un trattamento di nove giorni per le future spose;
Green Detox, un programma drenate, disintossicante e dimagrante di tre giorni;
Active Detox, rivolto a coloro che vogliono un menù purificante, senza trascurare l’attività sportiva.
Depuravita, inoltre, mette a disposizione dei clienti i consigli della nutrizionista olistica Veronica Pacella e del personal trainer Roberto Carella, per avere suggerimenti personalizzati.
Successivamente alle giornate disintossicanti, la nutrizionista consiglia di riprendere la naturale alimentazione, priva di prodotti confezionati e ricca di 5/7 porzioni di frutta e di verdura al giorno. Per una sana alimentazione si preferiscono: cereali integrali, legumi, uova e talvolta carne e pesce provenienti da allevamenti controllati, mentre è sconsigliata l’assunzione di latticini, birra, pane e alimenti lievitati.
I succhi depurativi possono essere abbinati alla linea di zuppe Depuravita. Dopo il successo di Squash, la zuppa a base di zucca lanciata in autunno, arriva Velvet, una passata di lenticchie rosse, carote, cipolla, sedano e prezzemolo. Velvet ricarica l’organismo di proteine per garantire un alto tasso di digeribilità ed evitare fastidiose fermentazioni. Le lenticchie contengono flavonoidi e niacina, dalle proprietà antiossidanti benefiche per la tutela del sistema immunitario e per il rallentamento dell’invecchiamento cellulare. Depuravita è pronta ad ampliare la proposta di zuppe introducendo nuove ricette originali dedicate agli appassionati di juicing più esigenti, ma anche alle personalità gourmet.
Depuravita consente di prendersi cura del proprio organismo in modo sano e naturale. Il corpo umano è un tempio e come tale va curato e rispettato, sempre. A distanza di secoli, questo aforisma di Ippocrate risulta attualissimo.
Petali di rose, frutti di bosco e succo mirtillo: è la ricetta di una pozione magica per diventare più belle. Si sa, la magia non esiste, ma gli ingredienti usati nelle favole hanno davvero effetti benefici per il nostro organismo che, agendo dall’interno, sprigionano i loro “poteri”. Nel 2014, Zuccari lancia sul mercato la linea Aloevera® composta da cosmetici e integratori alimentari. Il Succo Puro d’Aloe subisce una lavorazione particolare.
Scelta delle foglie, raccolta, lavaggio e decorticazioni sono azioni svolte interamente a mano senza aiuto di mezzi tecnici. La fluidificazione avviene a freddo e, grazie alla lunga preparazione, non necessita di pastorizzazione. Alla fine della filiera, troviamo il processo di Reversosmose® applicato per la prima volta all’Aloe vera. É un meccanismo, chiamato Osmosi, che non altera la bio-attività della materia prima. Una membrana costituisce un ostacolo che permette di separare l’acqua, concentrando così la materia prima ricca.
Molteplici sono i benefici del Succo Puro d’Aloe: lenisce il tratto gastro-digestivo e depura l’organismo. Pesantezza, debolezza, mal di stomaco e gonfiore sono sintomi che corrispondono a un rallentamento dell’eliminazione delle scorie, spesso causato dallo stress. Per espellere le tossine in eccesso e purificare l’organismo, Zuccari ha ideato Detoxase® 10 days total body reset.
Questo programma detossificante è composto da dieci stick-pack, da diluire in mezzo litro d’acqua ciascuno. Assumere uno stick al giorno per cinque giorni consecutivi, sospendere l’assunzione per due giorni e infine proseguire con i restanti cinque.
Il Wasabi è l’ingrediente che fa del programma Detoxase innovativo: la scienza moderna ha dimostrato che si tratta di un potente antiossidante e un antibatterico efficace, grazie a un composto chiamato isotiocianato. Sempre ideato in stick orosolubili viene presentata la linea Papaya bio-fermentata composta da 3 prodotti. I benefici della papaya fermentata sono l’azione antiossidante, la protezione dal rischio di incorrere nelle malattie cardiovascolari, favorisce la digestione e rafforza il sistema immunitario.
Papaya start-up® è un prodotto a base di pura Papaya fermentata arricchita di BioPerine®. Questo è un estratto naturale ricavato dal pepe nero con il compito di facilizzare l’assimilazione del prodotto. L’assunzione dello stick è utile nei periodi di maggior stress o debilitazione.
Esiste poi il prodotto tradizionale di Zuccari: la Papaya pura®, per un’immediata orosolubilità la granulazione è Optigram®, questo permette di non produrre, all’interno del cavo orale, una sensazione polverosa.
Nasce per rispondere a tutte le esigenze dei consumatori che si affacciano per la prima volta al mondo della Papaya bio-fermentata Papaya Pocket®. Al suo interno è possibile riscontrare tutti i benefici di questo frutto da poter portare agilmente in borsa o in valigia.
Zuccari nasce nel cuore del Trentino. L’azienda è specialista nell’Aloe e dal 2001 crea e propone ai consumatori una gamma di prodotti innovativi, frutto di una formula da loro brevettata. “Non voglio limitarmi a vendere prodotti, ma desidero coinvolgere i consumatori nella mia progettualità, responsabilizzandoli e diffondendo una cultura consapevole circa il loro benessere” afferma Stefano Sala, CEO & Founder di Zuccari srl.