In Italia, le persone che hanno tra i 55 a i 75 anni sono 13.300.000, il 22% del totale, e 16 mila sono i centenari. Nel 2030, 2 italiani su 5 avranno più di 65 anni.

Gli americani chiamano ‘baby boomers’ i nati fra il 1946 e il 1964 (anni di picco delle nascite in USA), in Europa per questa categoria si utilizza il termine ‘Senior’. Si tratta di un nuovo segmento demografico che gli osservatori stanno tenendo d’occhio con attenzione. Anche l’Osservatorio Yakult a GfK Eurisko ha fotografato la situazione degli italiani “brizzolati”. L’Osservatorio Yakult, divisione nata all’interno di Yakult Italia nel 2010 con la finalità di esplorare il mondo del benessere e della corretta alimentazione, degli stili di vita contemporanei e dei trend socio-economici degli italiani, ha commissionario uno studio a livello nazionale su mille individui “senior” con reddito familiare mensile netto di 1500 euro e oltre.

Dalla ricerca emerge che nei circa 13 milioni di senior italiani possono individuarsi due gruppi: i “nuovi senior”, più attivi e più aperti alle innovazioni, circa  2.400.000, e  i “senior tradizionali”. L’indagine, effettuata tramite interviste personali a domicilio ha consentito di capire chi sono i nuovi senior, cosa fanno, perché sono più felici dei senior tradizionali, a cosa aspirano, e, soprattutto, che cosa desiderano fare nella seconda metà della loro vita, spesso più entusiasmante di quella dei junior, figli e nipoti  a cui le condizioni precarie di lavoro in molti casi impediscono un’esistenza autonoma e serena. La ricerca ha evidenziato che i “nuovi senior” lavorano il doppio rispetto ai senior tradizionali (45% contro il 24%), amano molto viaggiare (il quadruplo in più dei senior tradizionali), fare gite (il doppio), sono assidui frequentatori di cinema, teatro e musei: 73% contro 28%, e leggono di più (più del doppio). Si curano molto più rispetto ai senior tradizionali, praticano attività sportive e frequentano la palestra, fanno attenzione alla propria salute e all’alimentazione, che viene percepita come elemento fondamentale di prevenzione: il 73% infatti riduce zuccheri, sale, grassi e alcool. Negli ultimi 3 mesi, il 23% dei nuovi senior ha consumato alimenti probiotici (quasi il doppio rispetto ai senior tradizionali), forse consapevole che “Un intestino sano porta a una vita più lunga e più sana”. Questa la filosofia di Minoru Shirota (1899-1982), microbiologo e ricercatore della Facoltà di Medicina dell’Università di Kyoto e fondatore di Yakult.

Minoru Shirota più di 75 anni fa scoprì un particolare fermento lattico, tanto forte da resistere ai succhi gastrici e giungere vivo nell’intestino, favorendo così l’equilibrio della flora intestinale. Questo fermento fu chiamato Lactobacillus casei Shirota (LcS), in suo onore. Per veicolare il fermento LcS, il dott. Shirota decise di produrre un latte scremato fermentato che chiamò Yakult, dal termine “jahurto” che in esperanto significa yogurt. La scelta di questo nome, scritto in lettere occidentali, dimostra la visione moderna e internazionale che il dott. Shirota aveva già nel 1935.

 Oggi Yakult è presente in 33 paesi al mondo, ed è bevuto ogni giorno da oltre 30 milioni di persone. L’azienda è impegnata a 360 gradi in iniziative che promuovono il benessere e la diffusione di un corretto stile di vita. Ogni anno, infatti, sviluppa campagne educazionali rivolte ai consumatori, sponsorizza importanti eventi sportivi (soprattutto nell’ambito della corsa e del nuoto), e supporta la realizzazione di iniziative socialmente utili. Dal 2009 è partner del Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano per la realizzazione del laboratorio interattivo dedicato all’alimentazione ‘I.LAB Alimentazione’.

Clementina Speranza