Quattro anni fa Giulia Meloncelli, dopo un percorso formativo prima, e lavorativo poi, nel comparto tradizionale della moda e del design, decide di iniziare una nuova avventura. Fonda così il brand Ricicli il cui nome lascia già prevedere quale sia il concept.
La fucina delle idee, il laboratorio dove le creazioni di Ricicli prendono vita, sorge a pochi chilometri dal centro di Forlì, in una casa degli anni ’50, abbandonata da tanti anni, che la Meloncelli e il marito, compagno oltre che di vita anche di lavoro, hanno scelto come luogo simbolo per far nascere la loro azienda. Ristrutturata secondo i principi della bioedilizia è arredata solo con mobili recuperati da vecchie cantine, con materiali di risulta. Coloratissimi pappagalli di vetro soffiato diventano lampade e cartelli stradali dismessi si trasformano in originalissimi pensili. Tutto rinasce e riprende vita in un luogo in cui ogni gesto è volto a realizzare oltre che un oggetto anche una idea.
Tutta l’attività di Ricicli è impregnata della filosofia che la Meloncelli ha portato nel cuore di un design totalmente Made in Italy. Ispirato dalle innovative idee del designer austriaco Victor Papanek, emerge chiaramente quanto tutto il lavoro di Ricicli sia in linea con le idee espresse nel libro “Progettare per il mondo reale”: realizzare qualcosa per dare un senso a ciò che si fa e non per fare semplicemente denaro.
Negli ultimi anni alcuni ambiti come ad esempio quello della moda e del design, pervasi prima solo dallo spasmodico desiderio di possedere sempre più oggetti, oggi vengono attraversati da concetti nuovi. Vintage, riciclo, equo e solidale sempre di più raccontano di progetti innovativi, attenti al pianeta e al mondo circostante, che fanno della diversità un punto di forza. Una “cosa vecchia”, che solo fino a una decina di anni fa, finito il suo ciclo vitale, diventava scarto, oggi ricomincia una nuova esistenza. Per la Meloncelli ogni oggetto ha una sua memoria storica e come tale la sua nuova vita non può e non deve cancellare la precedente. Ma Ricicli in qualche modo ci propone una vera e propria rivoluzione progettuale e concettuale: in un mondo che cerca spasmodicamente la perfezione nelle cose, nelle persone, nelle esistenze, scadendo spesso in vite di plastica indegne di essere vissute, l’azienda nelle sue creazioni non cancella ma anzi cerca ed esalta le imperfezioni nelle cose, negli oggetti. Una palla da biliardo la cui superficie non è più liscia e perfetta, è bella così, e non va lucidata perché proprio attraverso la sua imperfezione ci racconta la sua precedente funzione, ci lascia immaginare tutte le volte che è stata colpita dalla stecca di un appassionato giocatore. Gli oggetti dunque come le persone, veri e reali come noi, con le nostre cicatrici e i nostri difetti che ci rendono meravigliosamente unici.
L’azienda nella quale attualmente lavorano, oltre alla titolare e al marito, altre due collaboratrici, si pone l’obiettivo di espandersi il più possibile. “La nostra è una filosofia di vita, il rispetto per le persone e per la natura fanno parte di noi da quando siamo nati – dichiara la Meloncelli -. Con il nostro lavoro desideriamo far riflettere su questi valori il maggior numero di persone”.
I materiali utilizzati sono i più disparati. Legni di scarto da falegnamerie, scampoli di tessuti che giacciono nei magazzini, metalli raccolti dai ferrivecchi, carta e cartone. Ciò che viene considerato inutile per Ricicli è un bene prezioso che tornerà ad essere utile a qualcuno.
Tra i prodotti che più li caratterizzano ci sono gli attaccapanni Balilla, realizzati con stecche di metallo di vecchi calci Balilla, attaccapanni Biliardo, nei quali, dopo un’onorata carriera, le palle diventano coloratissimi pomelli, le borse Jacket, create con sfridi di lavorazione di pelle e abiti di fine collezioni e la lampada Cravatta.
Ma al di là dei prodotti “iconici” Ricicli realizza tanti progetti personalizzati oltre che per privati anche per locali commerciali. È possibile inventare e costruire qualunque cosa. L’unica regola è avere il desiderio, l’apertura mentale e la curiosità di affrontare un incredibile viaggio attraverso una visione della vita e dei rapporti tra gli esseri umani completamente nuova.
Federica Grimaldi