In Italia la produzione di zucche è in aumento, e nel 2017 si è attestata intorno alle 40 mila tonnellate, interessando una superficie agricola complessiva di circa 2.000 ettari. Sono in crescita anche le esportazioni, che hanno fatto registrare un aumento del 16%. Questi i dati di Assosementi, l’Associazione nazionale dell’industria sementiera, che precisa: “sebbene non si tratti di una coltura tipica della nostra tradizione e quindi i numeri non siano ancora paragonabili a quelli degli ortaggi più storici, i segnali registrati, oltre a confermare l’incremento avvenuto negli ultimi anni, spingono a ritenere che l’aumento continuerà anche in futuro”.
La superficie destinata alla produzione di sementi è passata in poco tempo da 17 a 27 ettari. Valori ancora contenuti se visti in termini assoluti, ma che rivelano tassi di crescita elevati. Lombardia ed Emilia Romagna sono le regioni leader per le sementi, mentre il principale sbocco per l’export dei semi di zucca italiani è rappresentato dall’Inghilterra.
L’apporto dell’attività sementiera non si limita alla sola produzione quantitativa ma, grazie all’attività di ricerca, contribuisce da un lato a valorizzare le varietà tradizionali (molto apprezzate nei piatti tipici regionali) e dall’altro a offrirne delle nuove, tutte con accresciute resistenze alle malattie e con miglioramenti in termini di produttività e gusto.
Molte parti della pianta sono edibili (frutto, fiori, semi), tutte con ottime proprietà benefiche per la salute grazie agli elevati contenuti in sali e vitamine. Secondo uno studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, per esempio, il consumo di semi di zucca contribuisce a ridurre i sintomi legati all’allargamento della prostata (WHO).
Inoltre, le foglie di zucca di colore verde scuro sono un’ottima fonte di vitamina A, importante nello sviluppo corporeo e nella difesa dalle malattie, e costituiscono anche una buona fonte di calcio, vitamina C, ferro e proteine. I semi, ricchi di vitamina A, ed anche di vitamina B1 (tiamina) e niacina, aiutano il corpo a trasformare i carboidrati in energia e calore (FAO, 1986).
Ma cos’è la zucca? È un ortaggio, e le tipologie esistenti sono molteplici. Da un punto di vista botanico, le zucche appartengono alla famiglia delle Cucurbitaceae e le specie più diffuse alle nostre latitudini sono la Cucurbita maxima Duchesne e la Cucurbita moschata Duchesne. Originarie dell’America centrale, non sopportano i climi freddi. La riproduzione avviene per seme (Ronchi, 1999).
La Cucurbita maxima ha frutti sferoidali che possono raggiungere dimensioni molto elevate, la polpa è di colore giallo e ha sapore dolce.
A questa specie appartengono, ad esempio, le caratteristiche zucche a “turbante”, ampiamente usate a scopi ornamentali per le loro peculiarità estetiche e per la particolarità di conservarsi a lungo.
La Cucurbita moschata si distingue invece per avere il frutto allungato o cilindrico, curvo, con polpa di colore arancione e più consistente.
A questa specie appartengono le zucche impiegate nelle celebrazioni di Halloween e la varietà butternut, molto diffusa nei paesi anglosassoni, specialmente negli USA, ma apprezzata anche in Italia.
All’interno delle due specie è possibile individuare molte varietà di piante coltivate, che mostrano differenze a volte marcate nei caratteri morfologici, fisiologici e agronomici. Tra le più conosciute nel nostro paese possiamo citare:
- la Zucca marina di Chioggia
- la Zucca invernale di Napoli
- la Zucca mantovana
- la Zucca grigia di Bologna
- la Zucca violina di Ferrara
- la Zucca Turbante, molto coltivata nell’Italia centrale e meridionale
- la Serpente di Sicilia
- la Zucca CastellazzoBormida, della provincia di Alessandria
- la Zucca Lardaia, originaria di Siena
La grande diversità all’interno delle due specie, frutto in gran parte dell’attività di miglioramento genetico operata dall’uomo, costituisce una fonte di biodiversità; termine che va inteso come differenziazione tra gli individui di una stessa specie e quindi come arricchimento biologico da tutelare e sostenere.
Il mondo delle sementi ha contribuito a questo arricchimento, perseguendo obiettivi di miglioramento genetico volto a valorizzare le varietà tradizionali e a individuarne di nuove in grado di aumentare le rese produttive, migliorare le caratteristiche qualitative dei frutti e incrementare la resistenza alle malattie (Hazra et al. 2007).
Dunque, che vada ad arricchire un buon piatto o sia usata per le celebrazioni di Halloween, le caratteristiche organolettiche e cromatiche della zucca dipendono dalla tradizione e dall’innovazione, entrambe contenute nel seme da cui deriva l’ortaggio.
Fonti
- Assosementi (2017), Indagine superfici sementi da orto: campagna 2016, availableathttp://www.sementi.it/statistiche/462/indagine-moltiplicazione-orticola-campagna-2016
- FAO (1986), Pumpkin: leaflet N. 12, FAO. Available at http://www.fao.org/WAIRdocs/x5425e/x5425e0c.htm
- Hazra P, MandalA.K.,Dutta A.K., Ram H.H. (2007), Breeding pumpkin (CucurbitamoschataDuch. Ex Poir) for fruit yield and other characters, International Journal of Plant Breeeding 1(1), 51-64.
- Ronchi R. (1999), il milleortaggi: guida agli ortaggi d’Italia, Edizioni Il millepiante.
WHO, Keep fit for life: meeting the nutritional needs of older persons, World Health Organization and Tufts University School of Nutrition and Policy. available at http://apps.who.int/iris/bitstream/10665/42515/2/9241562102_annexes.pdf
ASSOSEMENTI (Associazione Italiana Sementi) rappresenta a livello nazionale il settore sementiero: costitutori di varietà vegetali, aziende produttrici di sementi e aziende distributrici di sementi in esclusiva. Assosementi aderisce a ESA (EuropeanSeedAssociation), l’Associazione sementiera europea, e a ISF (International SeedFederation), la Federazione internazionale delle sementi.