Il rito dell’aperitivo è ormai una moda irrinunciabile, una vera e propria occasione di incontro e socialità diffusa tra ogni fascia di età. Non c’è persona che, dopo una dura giornata di lavoro, non decida ogni tanto di concedersi un drink con amici o colleghi. Ciascuna città vive questo momento di piacere e di svago in modo diverso, senza dimenticare l’importanza del bere responsabile e in tutta sicurezza, dando così all’aperitivo una marcia in più.
Il bartender è una figura professionale fondamentale, che non si limita esclusivamente a preparare e a servire i cocktail, bensì è un punto di riferimento indispensabile tra il cliente e il prodotto servito. Proprio per tale motivo, Campari ha deciso di creare la Campari Academy, una scuola professionale, fondata nel 2012, che forma barman con lo scopo di realizzare cocktail indimenticabili e diffondere la cultura del bere responsabile.
“Unire il cibo e il consumo sano di alcool è un aspetto molto importante che differenzia la tradizione del bere in Italia dagli altri Paesi del nord e centro Europa – precisa Andrea Neri, Senior Marketing Director Gruppo Campari –. Per tale motivo lavoriamo spesso con mixologist e bartender qualificati sul brand Aperol e Campari”.
Campari si divide in tre gruppi. “Il principale è quello degli aperitivi, che rappresenta il mercato più importante in Italia con: Campari, Campari Soda, Aperol, Crodino e Crodino Twist – riferisce Andrea Neri –. I dopo pasto sono il secondo settore. Gli amari classici Averna, Braulio, e Cynar, o i più dolci come il Mirto Zedda Piras e le grappe sono i dopo pasto più diffusi nella penisola. Vodka Skyy, Barbon, White Turkey, Whisky Glend Grant, Rum Appleton, Gin Bulldog, Tequila Espolon sono i marchi della terza linea più classica: gli alcolici distillati e invecchiati”.
Ogni anno Aperol Spritz inaugura la stagione estiva con eventi legati alla socialità, al piacere di mangiare e di stare insieme con il sorriso. “Everybody’s Welcome, infatti, è una piattaforma di comunicazione che abbiamo lanciato nel 2014 con lo scopo di sovvertire l’idea degli eventi esclusivi, solitamente rivolti a poche persone – racconta il Senior Marketing Director –. Abbiamo scelto l’Anfiteatro romano a Lecce, il Maschio Angioino a Napoli, la Reggia di Caserta, il Teatro Greco nell’area archeologica di Segesta in provincia di Trapani, il Teatro Burri a Milano e li abbiamo aperti a migliaia e migliaia di persone. Everybody’s Welcome rispecchia l’anima inclusiva e sorridente dello Spritz”.
Aperol Spritz è uno dei cocktail più diffusi nel mondo, divenuto ormai un vero e proprio fenomeno culturale. Leggero, frizzante e rinfrescante, ha ricevuto la sua consacrazione in occasione dell’ultimo congresso annuale dell’International Bartenders Association (IBA) a Varsavia. La giuria di esperti ha infatti inserito lo “Spritz Veneziano” tra i cocktail più conosciuti e serviti dai barman professionisti di tutto il mondo.
Il nome Veneziano è legato all’origine stessa dello Spritz. “La sua nascita coincide con l’occupazione austriaca in Veneto durante il 19esimo secolo. L’origine del nome è riconducibile al verbo tedesco spritzen, “spruzzare”, che richiamerebbe il gesto di aggiungere l’acqua al vino – racconta Andrea Neri –. Soldati, commercianti, diplomatici e lavoratori dell’impero Asburgico d’istanza in Veneto, non erano a loro agio con la gradazione troppo elevata dei vini veneti rispetto al tenore alcolico a cui erano abituati. Per questo motivo veniva richiesto agli osti locali di spruzzare un po’ d’acqua all’interno dei vini per renderli più leggeri”. Se l’origine della parola Spritz è austriaca, l’abitudine di mescolare al vino un po’ d’acqua è un’usanza tipicamente veneta.
Una prima evoluzione dello Spritz è arrivata nei primi anni del 1900, con la diffusione dei sifoni per l’Acqua di Seltz. Il seltz, per definizione, è un’acqua molto gassata che si accompagna molto bene nella preparazione di cocktail. A differenza dell’acqua minerale gassata, nella quale le bollicine vengono aggiunte all’imbottigliamento, l’acqua di Seltz viene addizionata tramite una piccola bomboletta di gas collegata alla bottiglia. Grazie all’acqua di Seltz, proveniente dalla città di Selters era possibile rendere frizzante anche uno Spritz composto da vini fermi.
Intorno agli anni ’20 e ’30 del ‘900, tra Padova e Venezia, si è pensato di unire a tale usanza l’Aperol. Nasce, così, la ricetta originale di Aperol Spritz, immortale e fortemente radicata nel territorio veneto e oggi apprezzato in tutto il mondo nella sua bilanciata ricetta: 3 parti di Prosecco D.O.C, 2 parti di Aperol e una di soda.
“Dal Veneto, la cultura di Aperol Spritz si è imposta ormai in tutta Italia, ma non solo – afferma Neri –. Il basso contenuto alcolico, il gusto leggermente frizzante e rinfrescante e il colore arancio vivace, lo rendono il drink ideale da gustare con gli amici, prima di un pasto o all’ora dell’aperitivo. Solare e brioso, Aperol Spritz ha l’inconfondibile e gradevole sapore italiano che lo rende un aperitivo di culto anche all’estero. Lo Spritz è diventato un fenomeno internazionale e sociale”.
Dai Navigli milanesi ai locali con vista mare, i cocktail da gustare sono infiniti, ma come dichiara Andrea Neri “è meglio un drink in meno, ma di alta qualità. Fatto bene, con una storia e ingredienti ricercati”.
Simone Lucci