“La fotografia è un arte; anzi è più che un’arte, è il fenomeno solare in cui l’artista collabora con il sole”, afferma Alphonse de Lamartine. Arte e fotografia, infatti, hanno da sempre camminato l’una al fianco dell’altra influenzandosi a vicenda. Tale equazione si riscontra, anche, al Festival Internazionale dedicato alla Fotografia d’Autore, manifestazione inaugurata presso la sala convegni del Complesso Culturale “Le Ciminiere” di Catania, con la tradizionale consegna del riconoscimento alla carriera (Premio Mediterraneum per la Fotografia d’Autore) al fotografo Francesco Cito.
Gli scatti in mostra invitano a riflettere sulle nostre origini e su tutto ciò che è nato lungo le sponde del Mediterraneo. “Siamo figli della Magna Grecia, di quella civiltà che parlava tanti dialetti e che, in un preciso momento, seppero fondersi e stringersi nella Koinè, ovvero nell’onesta comunicazione affidata a: suoni, immagini e parole condivise con la speranza in un miglior rapporto relazionale. Siamo alla ricerca di una nuova koinè, e riteniamo che la fotografia possa farsi carico di quest’aspettativa”, riferisce Pippo Pappalardo, storico e critico della fotografia.
Mediterraneo κοινὴ (Mediterraneo unito) è, infatti, il tema delle 250 istantanee che compongono le 16 mostre personali di altrettanti fotografi italiani e stranieri. Francesco Cito, Graziano Perotti, Ilaria Abbiento, Roberta Baldaro, Emanuela Minaldi, Salvo Alibrio e Ferdinando Scianna sono gli autori italiani presenti alla mostra.
Quest’ultimo è un professionista molto legato alla sua Sicilia, che ha rappresentato spesso attraverso immagini realistiche. Foto scattate a margine di reportage dagli anni ’60 al 2000. “Non li ho chiamati paesaggi. Solo luoghi che ho incontrato vivendo, lavorando e che hanno richiamato la mia attenzione”, afferma Ferdinando Scianna. Istantanee con uno stile sempre abbastanza lontano per non farsi coinvolgere, sempre abbastanza vicino per sentire le forze emotive, che lo stesso fotografo sintetizza come “le giuste distanze”.
Una giuria ha scelto poi 30 foto tra migliaia di scatti di altri fotografi. Quelli selezionati sono stati pubblicati su Instagram. Primo, secondo e terzo premio sono stati affidati al maggior numero di “like”. Tra questi I fuochi d’artificio della bella fotografa catanese Irene la China. “Un giorno leggendo del contest di Med Photo Fest mi sono sfidata – racconta Irene –. Ho mandato un mio scatto della notte del 3 febbraio durante la festa di S. Agata. È stata un’emozione grande sapere che il mio scatto è stato selezionato da una vera giuria e che è stato esposto in un’importante galleria della Sicilia, insieme a grandi fotografi come Scianna”. Nella stessa galleria, infatti, a fianco dei grandi fotografi questi scatti.
La manifestazione, inoltre, è arricchita con una serie di incontri dedicati all’editoria con le presentazioni di volumi fotografici tra cui “Istanti di luoghi” di Ferdinando Scianna, “Ultima Sicilia” di Giovanni Chiaramonte, “Il Fotografo e lo sciamano” di Dario Coletti, e interessanti workshop, seminari culturali e tecnici, con la partecipazione di Francesco Cito e Tony Gentile, esponenti della comunicazione visiva.
Simone Lucci
Fotografi:
Francesco Cito;
Ferdinando Scianna;
Graziano Perotti;
Ilaria Abbiento;
Roberta Baldaro;
Emanuela Minaldi;
Salvo Alibrio;
Sinawi Zen Medine (Francia);
Isabelle Serro (Francia);
Patrick Bar (Francia);
Matic Zorman (Slovenia);
Antigone Kourakou (Grecia);
Clara Abi Nader (Libano);
Gabi Ben Avraham (Israele);
Marta Altares Moro (Spagna);
Samet Ergün (Turchia).