Sughero, laterizi, fibra di cellulosa e legno sono alcuni materiali sostenibili, ecologici e non inquinanti, utilizzati per ridurre e limitare il più possibile il consumo di energie non rinnovabili, salvaguardando, così, l’ambiente attraverso un maggiore risparmio energetico. Ed è proprio il legno il simbolo di Ri-Legno, la società nata a Rovereto dall’incubatore di Progetto Manifattura, l’hub della green economy di Trentino Sviluppo.

Da start-up a giovane impresa trentina, l’azienda ha l’obiettivo di risanare strutture e nuovi edifici di legno con materiali rinnovabili e mobili di design ricavati dagli scarti di produzione. Se inizialmente si occupava di recuperare strutture di legno come palazzetti, ponti, tetti delle case, parchi gioco, ora Ri-Legno ha deciso di allagare il business e affacciarsi anche al settore delle nuove abitazioni super efficienti, acquisendo dalle riqualificazioni e dagli scarti di costruzione il legname per realizzare arredamenti di interni.

“Ri-Legno è molto cresciuta e stiamo per superare il milione di euro di fatturato, dopo tre anni di attività – precisa Lavinia Sartori, Sales Manager di Ri-Legno –. Vogliamo puntare sulle grandi strutture sfruttando il nostro know-how sul legno e allargare il nostro lavoro di rigenerazione delle strutture, una specialità che in Italia è quasi assente e che può aiutare a preservare un grande patrimonio, in particolare nelle aree alpine”.

Legno

Il legno viene recuperato dalle strutture di zone montane per preservare la memoria di questi luoghi. “Noi abbiamo baite e rifugi che tanti pensano di smontare e ricostruire – racconta Giulio Franceschini, Project Manager di Ri-Legno –. Eppure il legno può avere una nuova vita se mantenuto e rigenerato, senza impiegare una quantità ingente di nuovi materiali”.

La svolta aziendale è avvenuta, proprio, con l’acquisizione di un grosso centro taglio legna in Trentino, non lontano dal Lago di Garda, che garantisce 1600 mq di area manifatturiera. Un’acquisizione che tutela i lavoratori della vecchia segheria e crea nuovi posti di lavoro nel settore dell’industria del legno. In questo modo, l’azienda non esternalizza nessun lavoro e mantiene le attività nella provincia. “Progettazione, produzione, lavorazione e messa in opera ci permettono di essere autonomi e aprirci a nuovi business come il riuso degli scarti”, afferma Franceschini.

Ri-Legno

In futuro, infatti, sarà aperta una vera e propria residenza d’artista, e gli scarti di produzione del centro taglio legna verranno messi a disposizione di designer e creativi selezionati e ospitati dall’impresa con lo scopo di ideare sedie, letti e armadi di design. “Riutilizzare il vecchio legno per creare un nuovo mobile consente di abbattere i costi, e fornire un arredamento in stile con le nuove costruzioni, mantenendo un fil rouge coerente con la costruzione, senza sprecare un centimetro cubo di materiale – spiega Sartori –. Nel 2017, abbiamo calcolato di recuperare oltre 10 metri cubi di legname, sufficienti per realizzare 500 mobili di medie dimensioni”.

Il 2017, inoltre, si apre per Ri-Legno con grandi novità. Il primo progetto è, infatti, una palazzina di quattro piani a Bologna. 800 mq di appartamenti interamente in legno, con cappotto in sughero tostato portoghese, finiture di pregio e serramenti super performanti.

Ri-Legno rappresenta una filiera completa, il cui scopo è diventare un nome di riferimento nel panorama italiano del legno, della rigenerazione, della costruzione e dell’economia circolare.

Simone Lucci