Il velista oceanico Thomas Coville è uno dei maggiori sportivi della navigazione in solitaria. Dedizione, allenamento e talento hanno permesso allo sportivo francese di conquistare numerosi successi, tra cui:

7 giri del mondo (3 in solitaria e 4 con il team),

7 record in solitaria,

4 record in team,

9 viaggi a Cape Horn,

15 traversate transatlantiche,

defender al Jules Verne Trophy 1997 e 2010,

vincitore del Volvo Ocean Race 2011-2012,

secondo classificato a “The Transat” 2004,

secondo classificato Transat Jacques Vabre 2015,

terzo classificato al Route du Rhum 2006 e 2010.

Nel maggio 2016 in occasione della gara The Transat Bakerly, Thomas Coville ha attraversato l’oceano Atlantico con il suo trimarano Sodebo Ultim di 31 metri, raggiungendo New York nove ore dopo il vincitore, Francois Gabart. Tale competizione è solo l’inizio del training per affrontare la grande sfida di Ottobre che consiste nel battere il record di navigazione in solitaria intorno al mondo e diventare, così, il più veloce navigatore a circumnavigare la terra.

Thomas Coville - Sodebo

In questi anni ti sei impegnato per diventare il più veloce velista in solitaria nella navigazione intorno al mondo. Quando hai iniziato l’allenamento per battere il record e quanto tempo dedichi agli esercizi?

Ho iniziato ad allenarmi un anno fa. Amo essere in gara con le altre barche e con gli skipper. Come ogni sportivo, runner, sprinter o ciclista, il mio sogno è fare qualcosa che nessuno è mai riuscito a fare prima, e il mio obiettivo è battere il record di navigazione in solitaria intorno al mondo, una grande sfida, sia mentale che fisica. La cosa più importante è sentirsi bene e sicuri. Non dimentichiamo che la vela è uno sport molto tecnico e devo conoscere perfettamente ogni dettaglio della mia barca, come comportarmi e affrontare qualunque situazione.

Raccontaci del tuo allenamento. Ti alleni solo o con un coach?

Mi alleno duramente con un coach cinque giorni a settimana. Gli altri due giorni sono dedicati allo stretching e al riposo. L’allenamento è diviso in diverse fasi. La prima fase è dedicata a lunghi percorsi di corsa e in bici. La seconda è finalizzata alla muscolatura, con fitness, surf, windsurf o kayak. Con il mio team Transat Bakerly, ho praticato, anche, tre mesi di training specifico in barca. Un’esperienza partita da Portsmouth, che ha rappresentato un test per tutti noi. Tre mesi prima di iniziare la sfida, mi dedico alla preparazione mentale, allo stretching e a diventare più forte possibile.

Come ti alleni mentalmente alla sfida?

È un mix tra esperienza e allenamento. Devo accettare il fatto che non tutto sarà come l’ho programmato. È importante essere preparati a tutto ciò che può capitare. La capacità di adattarsi è uno dei punti fondamentali dell’allenamento. In passato mi sono allenato da solo, basandomi sulle mie sensazioni ed esperienze, questa volta lavoro con un coach, una donna neozelandese, che mi aiuta ad affrontare le tensioni, le paure, e a correggere gli errori. In questa fase si ha assolutamente bisogno di qualcuno per migliorare.

Qual è il tuo regime alimentare e come fai con il sonno?

È importante sapere quando è il momento di dormire e come addormentarsi, imparando differenti metodi e trucchi. In media, dormo 3 ore e mezza o 4 al giorno, in sessioni da 25 minuti e tale metodo funziona solo se riesco ad addormentarmi nel giro di 4-5 minuti. Tutto dipende dalle condizioni meteorologiche e dal livello di sforzo, quando la barca va a 40 nodi devo essere in grado di dormire e contemporaneamente pensare alla prossima manovra. Per quanto riguarda il cibo, ho bisogno mediamente di 3500 calorie al giorno, se fa molto freddo arrivo a 5000. Sul Sodebo Ultim abbiamo un erogatore per l’acqua e la sua qualità è molto importante in viaggio. Non è come andare sulla luna, ma ci si avvicina.

Thomas Coville - Navigatore

Helly Hansen ti sponsorizza. Quanto conta per te l’attrezzatura?

Prepararsi per un viaggio intorno al mondo è estremamente impegnativo: ogni dettaglio è importante. La scelta dell’abbigliamento sportivo è fondamentale sia per la performance che per la sicurezza. Starò in barca circa due mesi e i vestiti sono come una seconda pelle, inoltre l’attrezzatura sportiva deve essere adatta a tutte le condizioni climatiche e metereologiche. A volte deve essere impermeabile, altre volte traspirante e calda, soprattutto proteggere dal sole. Quando scelgo l’attrezzatura per un viaggio intorno al mondo voglio prima provarla, devo essere sicuro al 100% di ciò che indosso. Ci sono molti brand che anno capi protettivi, adatti per un viaggio intorno al mondo, ma io scelgo Helly Hansen perché garantisce la protezione, realizzano capi molto tecnici. Negli ultimi 10 anni, ho costantemente aiutato il marchio a migliorarli.