Purifica la pelle, dona luce ai capelli opachi, aiuta la digestione, normalizza la glicemia, è un alleato contro l’accumulo di grassi, cura le ferite, è utile per il mal di denti, contro le punture di insetti, è un potente anticalcare, lucida i vetri, sgrassa il bucato e le stoviglie, questi sono solo alcuni degli effetti benefici e delle virtù dell’aceto.
Oggi, grazie anche alla dieta mediterranea, l’aceto si rilancia come condimento naturale dal basso contenuto calorico (3.1 Kcal per 10 ml.) capace di portare nella nostra alimentazione equilibrio e armonia, salute e benessere, secondo quanto è emerso anche durante il primo convegno internazionale sugli aspetti scientifici, storici e gastronomici dell’aceto di vino, organizzato dall’Università di Torino nel 1990. Oltre al contenuto calorico molto ridotto rende più digeribili i cibi.
Le proprietà dell’aceto sono infinite e se ne può beneficiare anche prendendone un cucchiaio a digiuno, ogni mattina.
L’aceto svolge un’azione anticancerogena preventiva e “stabilizza” le vitamine E e C. Spegne la sete, aggredisce la febbre, assale le infezioni, mitiga le infiammazioni. Imbevuta d’aceto e masticata lentamente, una zolletta di zucchero fa cessare il singhiozzo e calma la pertosse.
L’aceto, inoltre, disinfetta piccole piaghe e scottature superficiali. Libera il naso tappato dal raffreddore e la testa appesantita dall’aria viziata. Annulla le punture di insetti e rende inoffensive le morsicature delle meduse.
Per il mal di denti il segreto è far bollire uno spicchio d’aglio in un bicchiere d’aceto. Si ottiene un decotto tiepido con cui ci si sciacqua tenendolo in bocca e insistendo sul punto dolorante.
Per i capelli ogni traccia di grasso scompare usando, per sciacquarli, acqua tiepida e aceto. Li rende anche morbidi, vaporosi, lucenti e combatte il formarsi dei pidocchi.
Per tossi subdole e insistenti che solleticano la gola e impediscono il sonno, niente di più indicato che tenere sul comodino un bicchiere d’acqua dove sono stati diluiti due cucchiaini di aceto di mele.
L’aceto porta con sé, dagli antichi egizi fino a oggi, innumerevoli impieghi in molteplici ambiti, prima di essere un condimento è dunque un “promotore di salute”.
L’aroma stimola le proteine di alcuni succhi gastrici e prepara l’organismo alla corretta digestione, i sali minerali contrastano l’insufficienza biliare e facilitano l’assorbimento delle vitamine, l’acidità è affine alle sostanze acide che il nostro corpo utilizza per espellere i grassi e i carboidrati, e accelera il metabolismo.
Due le tipologie:
L’aceto classico viene realizzato tramite la fermentazione del vino. In questo lasso di tempo i batteri Acetobacter ossidano l’etanolo presente nel vino che, in presenza di aria, innestano il processo di trasformazione in acido acetico. L’aceto è ricco di minerali quali: potassio, ferro, zinco, calcio, rame e sodio.
L’aceto di mele possiede un’alta concentrazione di vitamine A, B, C, D, E, K e J.
La realizzazione dell’aceto di mele è composto da due fasi: il succo di mela viene lasciato fermentare all’interno delle botti in modo da trasformarsi in sidro. Il cambio di stato da sidro ad aceto di mele viene innescato tramite l’inserimento dei batteri Acetobacrter nelle botti.
L’aceto di mele diventa protagonista di molte ricerche che hanno dimostrato diversi benefici. È utile per:
– diminuire il gonfiore addominali,
– stimolare il metabolismo e al contempo attenuare il desiderio di dolce, il che comporta la stabilizzazione del peso,
– favorire il drenaggio delle cellule adipose, causa della pelle a buccia d’arancia,
– alleviare i dolori articolari e contrastare la formazione di calcoli,
– contrastare la proliferazione delle cellule tumorali in quanto ricco di ditriterpenoidi contenuti nella buccia delle mele,
– fare i vapori.
Filari di vite e piantagioni di mele cospargono il territorio italiano che permettono di produrre degli ottimi aceti contenenti tutte le proprietà organolettiche.
Precisione, passione ed esperienza permettono, a diverse imprese di realizzare un prodotto dal marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta).
Un esempio di tradizione, innovazione e competenza, dal lontano 1867, è quello della famiglia PONTI.
Coltivare il gusto è per Ponti un impegno totale verso la qualità che coniuga la genuinità della natura con la tecnologia più avanzata nei processi produttivi.
Antonella Strozzi
PONTI
L’attività della famiglia Ponti comincia nel 1867 a Sizzano, in provincia di Novara, con il fondatore Giovanni Ponti, agricoltore e produttore di vino e aceto. In 150 anni dalla nascita, l’impresa si è sviluppata ed è divenuta Gruppo.
Cinque gli stabilimenti e quattro poli produttivi (Ghemme, Dosson di Casier, Anagni e Vignola) hanno la capacità di imbottigliamento giornaliera di 450 mila bottiglie su una superficie totale di 150 mila mq per un turno di lavoro di otto ore.
Coltivare il gusto significa, per Ponti, un impegno totale verso la qualità che coniuga la genuinità della natura con la tecnologia più avanzata nei processi produttivi.
Impianti iper tecnologici, automazione e innovazione sono i capisaldi della famiglia Ponti che si avvale di: robot antropomorfi per palletizzazione e depalletizzazione, raggi x per controllare il contenuto di ogni vasetto, navette-trenino senza uomo a bordo che movimentano i pallets di prodotto finito.
Il Sistema Qualità della Ponti, i cui cardini sono sicurezza alimentare, tracciabilità e rintracciabilità del lotto di produzione, copre tutti gli stabilimenti del Gruppo. Viene convalidato con le certificazioni internazionali BRC (British Retail Consortium) Global Standard, IFS (International Food Standard), Organic & Organic NOP (BIOAGRICERT), AIB International, Gost R Certification e UKR-SEPRO.