Parte da Milano la prima tappa di “Scatti d’energia – Insieme contro il tumore ovarico”,
Foto d’autore di personaggi famosi per rompere il silenzio su questa malattia, il meno conosciuto e più insidioso dei tumori femminili, e sensibilizzare le donne sull’importanza di riconoscerne i sintomi.
Protagonisti della campagna anche i cittadini, che potranno inviare i loro selfie con messaggio attraverso la pagina Facebook (www.facebook.com/scattidenergia).
Sul sito www.scattidenergia.it le informazioni sulla campagna (promossa da ACTO onlus) e la gallery con i ritratti di celebrities e cittadini.
In Piazza Cordusio la mostra open air con i dieci ritratti di personaggi famosi che hanno accettato di farsi fotografare dal fotografo delle star Dirk Vogel mostrando un messaggio di sensibilizzazione sul tumore ovarico: attori come Anna Bonaiuto, Jane Alexander, Lucrezia Lante della Rovere e Claudio Santamaria, cantautori come Emma Marrone e Francesco Renga, personaggi televisivi come Lorella Cuccarini, Paola Perego, Marina Ripa di Meana, archistar come Doriana e Massimiliano Fuksas, e sportivi come Elisa Di Francisca, schermitrice medaglia d’oro nel fioretto alle Olimpiadi di Londra del 2012. Dopo Milano, la mostra sarà ospitata a Napoli dal 22 al 28 ottobre 2014.
Nel 2015 sono previste altre tappe della campagna Scatti d’energia, la prima a Roma dove, oltre alla mostra fotografica itinerante, è prevista una cena di fundraising per dare la possibilità ad ACTO onlus di proseguire la sua lotta contro il tumore ovarico.
Nei pressi dell’installazione verrà distribuito gratuitamente il leaflet informativo di ACTO onlus “10 fatti che tutte le donne devono conoscere sul tumore ovarico”. I visitatori potranno, inoltre, ritirare la “Guida al Tumore Ovarico” realizzata da ACTO onlus in collaborazione con 7 società scientifiche. I ritratti dei personaggi famosi e i selfi dei cittadini, insieme a tutte le informazioni sulla campagna, saranno accessibili sul sito della campagna: www.scattidenergia.it
Per tutte le informazioni sul tumore ovarico, i Centri di cura specialistici e le iniziative di ACTO onlus: www.actoonlus.it.
Il carcinoma ovarico è il sesto tumore più diagnosticato tra le donne, colpisce circa 250 mila donne, e in Italia circa 37 mila ci convivono. Ogni anno si diagnosticano circa 5 mila nuovi casi. Secondo un’indagine promossa da ACTO onlus (Alleanza contro il Tumore Ovarico), in Italia 6 donne su 10 non conoscono questa patologia, e il 70% non sa indicarne i sintomi e gli esami a cui sottoporsi.
“Il tumore ovarico è una malattia subdola, riconoscere i sintomi è importante ma in questa neoplasia la sintomatologia è quanto mai aspecifica: dolori addominali (crampi, fitte), gonfiore addominale, cambiamento delle abitudini dell’alvo sono disturbi che possono presentarsi in molte altre patologie – spiega Sandro Pignata, Direttore della Struttura Complessa di Oncologia Medica Uro-Ginecologica all’Istituto Nazionale Tumori IRCCS, Fondazione Pascale di Napoli -. Tuttavia ogni volta che si avverte un sintomo che non è mai stato presente e che si ripete per settimane, una donna deve allertarsi e rivolgersi subito al ginecologo, che deciderà gli accertamenti del caso, prima di tutto un’ecografia che può, ma non sempre, individuare la massa ovarica. Purtroppo non abbiamo al momento test o screening attendibili di altra natura”.
Solo la diagnosi tempestiva può migliorare le probabilità di sopravvivenza: se il tumore ovarico viene diagnosticato in stadio iniziale la possibilità di sopravvivenza a 5 anni è del 75-95% mentre la percentuale scende al 25% per tumori diagnosticati in stadio molto avanzato.
“La diagnosi tempestiva cambia la prognosi perché consente una chirurgia ottimale che a sua volta influenza positivamente il dopo intervento – dichiara Nicoletta Colombo, Direttrice dell’Unità di Ginecologia Oncologica Medica all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, Professoressa Associata di Ostetricia e Ginecologia all’Università degli Studi di Milano-Bicocca e Membro del Consiglio Direttivo di ACTO onlus, Alleanza contro il Tumore Ovarico -. Negli stadi avanzati, la guarigione può essere raggiunta da circa il 30% delle pazienti. Per l’altro 70%, l’obiettivo si sposta sulla cronicizzazione della malattia: attraverso l’impiego dei farmaci più efficaci, si cerca di far convivere la paziente con il tumore il più a lungo possibile, assicurandole al tempo stesso la migliore qualità di vita”.
Grandi passi avanti sono stati fatti nel trattamento del tumore ovarico con l’arrivo delle terapie anti-angiogeniche, farmaci che bloccano la formazione dei nuovi vasi sanguigni che il tumore costruisce attorno a sé per crescere e diffondersi. Le nuove opportunità terapeutiche rendono ancora più importante l’informazione che può accelerare il cammino delle donne verso la diagnosi e la cura.
Clementina Speranza