In natura sono presenti legni porosi, leggeri, con venature quasi inesistenti, oppure compatti, pesantissimi, ricchi di nodi e venature che, come armature, ne rinforzano la struttura. I legni sono diversificati, come differenti sono gli alberi. Il materiale è adatto per la realizzazione di manufatti ecologici che valorizzano e decorano ogni ambiente.
Riva R1920 è un’azienda, che dagli anni ’20, produce e commercializza mobili in legno che sfidano il tempo e tutelano la natura, grazie a SmartWood Certified Forestry, un programma che garantisce la ripopolazione delle foreste. La fabbrica per ogni albero tagliato ne ripianta altri sette. Gli articoli proposti da Riva sono creati esclusivamente con legni provenienti da aree a riforestazione controllata, sotto la tutela delle leggi e delle organizzazioni locali e internazionali. Cedro profumato del Libano, legno kauri della Nuova Zelanda, legno di quercia dei pali di navigazione della Laguna Veneziana sono i principali materiali di recupero utilizzati da Riva R1920. Per rispettare la materia prima, i mobili non sono trattati con vernici sintetiche o solventi nocivi. Vetrine e credenze sono proposti in cristalli laccati e temperati, che in caso di rottura, non provocano alcun danno alla salute del consumatore. Alcuni pezzi delle collezioni sono realizzati in lamina o tubolare di ferro naturale grezzo e non tinto. La base è lavata con detergenti neutri e successivamente rifinita a olio, eventuali ossidazioni sono caratteristiche tipiche del ferro naturale. Gli arredi dalle finiture naturali, dal design curato e dalla linee sinuose rendono il brand apprezzato in tutto il mondo.
Per celebrare Expo 2015, il cui tema è Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita, Riva 1920 realizza Pangea (dal greco πᾶν, tutto, e Γαῖα, terra, ovvero “tutta la terra”), 19 tavoli sagomati che si intersecano gli uni con gli altri andando a comporre l’originale forma dei continenti. Un arredo in legno di 6 tonnellate e di circa 80 metri quadrati progettato dall’architetto Michele De Lucchi. Il mobile si ispira a Pangea, unico continente che in origine includeva tutte le terre emerse e che durante l’era Mesozoica si è diviso nei vari continenti. La deriva delle placche terrestri ha provocato l’attuale configurazione dei continenti, dei bacini oceanici, delle società civili, delle civiltà e dei modi di pensare e interpretare realtà.
Il fulcro del progetto è il rispetto per l’ambiente e la salvaguardia del patrimonio arboreo attraverso l’impiego di legni di riuso. Il piano a liste è prodotto in kauri, legno millenario recuperato dal sottosuolo e proveniente dalla Nuova Zelanda, mentre le 271 gambe sono create con pali di rovere recuperati della laguna di Venezia. I tavoli che compongono Pangea hanno tante gambe per testimoniare che tutto si muove e il nostro compito è semplicemente quello di stare in equilibrio. La superficie dell’arredo è sottoposta a un procedimento di sabbiatura in grado di mettere in rilievo e valorizzare le venature della materia prima. Per la fabbricazione del tavolo sono impiegati collanti a base vinilica, privi di formaldeide e quindi non dannosi per l’uomo e l’ambiente. Il top è rifinito con olii naturali. L’arredo è stato prodotto in 50 giorni di lavoro.
Il pregiato legno millenario con cui è fabbricato Pangea vuole essere metafora di unione di tutti i popoli intorno al tema universale del cibo. Il rito del banchetto si fa, così, scenografia di un teatro di pace, dove la civiltà si ritrova unita davanti al susseguirsi ininterrotto delle pietanze del mondo che si apprestano a narrare la storia di tutti. Il tavolo rappresenta un momento di dialogo e di incontro tra i protagonisti della comunità internazionale che si confrontano sulle principali sfide dell’umanità, sui processi produttivi e sui temi dell’uguaglianza e dell’equità nell’ approvvigionamento delle risorse che il pianeta mette a disposizione.
Articoli d’arredo ecologici e di design nascono dal rispetto ambientale e della passione per il lavoro di Riva R1920, azienda pronta a soddisfare ogni richiesta della clientela sempre più attenta all’aspetto green.
Simone Lucci