L’invecchiamento delle popolazioni rappresenta uno dei più grandi traguardi dell’umanità, ma anche una delle maggiori sfide economiche e sociali che le società si trovano a dover fronteggiare oggi. Ciò vale in particolare per l’Italia che risulta il Paese più vecchio del mondo insieme a Giappone e Germania. Sono le Marche la regione italiana che ha la più alta aspettativa di vita e l’Ogliastra (città nell’entroterra sardo) è tra le aree della Terra con maggior concentrazione di centenari. Quali sono le abitudini di vita degli abitanti dell’Ogliastra? Famiglia, senso di appartenenza alla comunità, rispetto e valorizzazione degli anziani sono gli elementi fondamentali della vita sociale, così come l’alimentazione modesta basata soprattutto su prodotti caseari (latte e formaggio di capra), legumi, orzo e vino rosso.
Un Italiano su 5, vale a dire il 21% della popolazione. Con 6 milioni di 65-74enni (10,6% della popolazione), più di 4 milioni di 75-84enni (7,6% della popolazione), oltre 1 milione e 700mila di ultra 85enni e circa 16.500 ultracentenari, quasi triplicati negli ultimi 10 anni.
Invecchiare in salute non è soltanto un obiettivo personale ma anche sociale.
In Italia l’influenza è ancora oggi la terza causa di morte per patologia infettiva dopo AIDS e tubercolosi. Ogni anno vengono colpite in media 4 milioni di persone. Negli anziani la malattia può causare complicanze tali da rendere necessario il ricovero ospedaliero, portare alla perdita dell’autosufficienza e, in casi estremi, alla morte. Sono circa 8 mila all’anno i decessi correlabili all’influenza, di cui l’80% è rappresentato da anziani. Alti tassi di mortalità si registrano anche per la polmonite pneumococcica, causa del 2% dei ricoveri ospedalieri con degenza superiore ai 10 giorni in Europa. Secondo i dati Istat, nel 2012 in Italia sono morte oltre 9.200 persone con più di 65 anni a causa dell’infezione; oltre 100 mila sono stati gli anziani dimessi per polmonite in seguito a ricovero ospedaliero. Anche l’herpes zoster, alias “Fuoco di Sant’Antonio”, è una patologia ad alto impatto sulla popolazione anziana. È destinata a soffrirne nel corso della propria vita circa 1 persona su 4, in 2 casi su 3 dopo i 50 anni. L’infezione, causata dalla riattivazione del virus della varicella contratto da bambini, colpisce ogni anno oltre 1,7 milioni di persone in Europa, circa 157 mila in Italia. Il 20-25% dei pazienti over 50 sviluppa inoltre la sua complicanza più temibile, la nevralgia post-erpetica, un dolore neuropatico talmente forte e che può perdurare per anni, tale da impedire il proseguimento di una vita normale.