C’è quella per chi ha la pressione alta, per chi fa sport, per chi soffre di calcoli. Può essere liscia, gassata o effervescente. Si parla di sua maestà l’acqua. La bevanda principe, la più sana, un nutriente essenziale che non produce calorie. Ma le acque non sono tutte uguali, le caratteristiche e le proprietà dipendono dalla fonte e dai sali minerali.
Il punto di vista dell’esperto.
“L’acqua rappresenta circa il 60% del peso corporeo. Tutti i giorni è normale perdere liquidi, anche in modo impercettibile, con il respiro, e poi con il sudore e naturalmente con la diuresi e con le feci – spiega il Dott Giuseppe Marinari, specialista in chirurgia generale e specialista in scienza dell’alimentazione. Responsabile dell’UOF di Chirurgia dell’Obesità presso Humanitas Gavazzeni di Bergamo –. Non è sano essere in bilancio negativo di acqua: ne possono risentire l’apparato cardiocircolatorio (la pressione arteriosa in caso di “poca acqua” nel corpo umano sarà bassa, con senso di stanchezza e vertigini), la funzione renale (specie negli anziani e nelle persone che assumono terapie croniche una ridotta diuresi può essere molto pericolosa) e anche quella intestinale, dove poca acqua vorrà dire stitichezza.
Detto questo, il consiglio è quello di bere almeno un litro, un litro e mezzo di acqua al giorno. L’acqua va assunta in quantità minore solo in alcuni casi, ad esempio se si soffre di scompenso cardiaco, di cirrosi epatica o se si è in emodialisi, tutte condizioni di salute particolari e in cui il malato è avvisato della necessità di limitare i liquidi.
Se si è in buona salute l’importante è bere acqua batteriologicamente pura: cioè ‘pulita’, senza germi. Le differenze fra acqua e acqua, se si sta bene, contano poco. Se non si hanno esigenze di salute particolari l’acqua non è terapeutica né fonte di danno, può essere al massimo più buona o più sgradevole al gusto. È giusto ricordare che la qualità dell’acqua di rubinetto in Italia è di solito buona o molto buona: è il gusto che a volte lascia a desiderare, in parte per le caratteristiche minerali dell’acqua, in parte perché per esigenze igieniche l’acqua dei nostri acquedotti subisce trattamenti che a volte ne modificano il sapore. Da qui nasce il grande mercato dell’acqua in bottiglia, dove noi italiani siamo primi per consumo rispetto ai paesi vicini, e il cui vantaggio è quello di potere controllare cosa stiamo per bere”.
E allora quale acqua comprare? “Il mio primo consiglio sarebbe quello di seguire il principio del chilometro zero: quindi acqua proveniente da fonti vicine al nostro luogo di residenza. Dopo avere controllato la sede della fonte, è bene poi leggere l’etichetta. I parametri cui dobbiamo fare attenzione sono: il residuo fisso, la composizione minerale specifica (non tutte le acque però la riportano) e i nitrati.
Il residuo fisso viene calcolato a 180 gradi e indica la quantità di sali disciolti in un litro d’acqua. In base a questo fattore le acque vengono divise in 4 categorie.
– Minimamente mineralizzate: con residuo fisso non superiore a 50 mg/l.
– Oligominerale: con residuo fisso non superiore a 500 mg/l.
– Mediominerale: con residuo fisso tra 500 e 1500 mg/l.
– Ricca di sali minerali: con residuo fisso superiore a 1500 mg/l.
In linea generale le acque con pochi minerali vengono percepite come più leggere, mentre le acque con più minerali sembrano quasi salate e meno dissetanti.
Le acque ricche di sali hanno un lieve effetto lassativo. Per chi soffra di ipertensione arteriosa sono indicate le acque povere di sodio e genericamente le oligominerali o meglio le minimamente mineralizzate.
Durante l’esercizio fisico e la sudorazione intensa, soprattutto negli sport di lunga durata, si possono verificare importanti perdite di sali (sodio e cloruro): per questo si consiglia acqua minerale che contenga una buona quantità di sali minerali e si raccomanda di bere in abbondanza anche il giorno successivo alla gara.
Alcune acque sono particolarmente ricche di un sale minerale specifico. In questo caso nell’etichetta può essere riportata una particolare dicitura per sottolineare.
Abbiamo quindi:
l’acqua contenente bicarbonato (con contenuto di bicarbonato superiore a 600 mg/l) indicata nell’ipersecrezione gastrica (cioè in chi soffra di gastrite), nelle patologie renali e in chi pratica sport;
l’acqua solfata (con contenuto di solfati superiore a 200 mg/l), lievemente lassativa, indicata in caso di insufficienza digestiva e nella sindrome del colon irritabile;
l’acqua calcica (con contenuto di calcio superiore a 150 mg/l), indicata nella crescita, in gravidanza, in menopausa e nella prevenzione dell’osteoporosi e dell’ipertensione;
l’acqua ferruginosa, o contenente ferro, utile per i vegetariani e per i soggetti con un fabbisogno elevato di ferro: lattanti, adolescenti, sportivi e donne in gravidanza.
I nitrati che possono a volte raggiungere le falde acquifere sono pericolosi solo se superano determinate concentrazioni. Normalmente devono mantenersi sotto i 45 mg/l ma nelle acque minerali destinate ai neonati non devono superare i 10 mg/l.
Quindi l’etichetta ci fa conoscere le caratteristiche dell’acqua contenuta nella bottiglia, ci parla anche del suo gusto, e ci dice se è la più indicata per noi o no”.
Il commento dell’imprenditore
“Nelle etichette spesso sono segnalati troppi elementi, e questo può confondere le idee al consumatore. Ci si sofferma su alcuni elementi, che non sono realmente importanti, mentre le informazioni più rilevanti sono in caratteri piccoli in fondo all’etichetta – afferma Alberto Bertone, AD e Presidente di Acqua Sant’Anna–. Spesso il consumatore acquista di fretta, leggendo poco e facendosi attrarre dalle immagini o da numeri ben evidenziati sulla confezione. Per semplificare la lettura dell’etichetta, Sant’Anna dà la possibilità al consumatore di partecipare a un ‘corso’ abbreviato sulle caratteristiche delle acque minerali in commercio, sempre online http://www.santanna.it/it/pubblicita_comp/corso_abbreviato.html ). Qui è spiegato, ad esempio, che la presenza nell’acqua di nitrati è frutto di una modificazione dell’ambiente indotta dall’uomo: eccessiva concimazione del suolo con fertilizzanti chimici, forte concentrazione di capi di bestiame in piccoli appezzamenti, dispersione nel sottosuolo degli scarichi civili o industriali. In breve: inquinamento in prossimità della sorgente. Si parla del sodio, fondamentale per il buon equilibrio del metabolismo idrico dell’organismo che, se assunto in eccesso, trattiene acqua all’interno dei tessuti e blocca il corretto scambio di liquidi tra la cellula e l’esterno, provocando ritenzione idrica. O, ancora, del residuo fisso, parametro fondamentale per determinare la leggerezza di un’acqua minerale, che consiste nella quantità di sostanze inorganiche presenti ed è normalmente espresso in milligrammi per litro. Il residuo fisso di Sant’Anna è pari a 22,3 milligrammi: ecco perché è molto leggera.
Sopratutto – conclude Bertone – per le acque indicate per l’alimentazione dei neonati sarebbe necessario aumentare i controlli. A leggere le varie etichette sembrerebbe che tutte le acque siano adatte anche per i più piccoli, cosa che in effetti non è vera”.
Premi e riconoscimenti di Acqua Sant’Anna
• Pubblicazione nel rapporto Eurispes Eccellenza 2007 tra i 100 casi dell’Italia che funziona
• Premio Capital Sviluppo del Business 2006/2007
• Brands Award al marchio Acqua Sant’Anna (2006 – 2007 – 2008)
• Sant’Anna nelle prime posizioni della classifica ICM dei marchi più dinamici (2007 e 2008)
• Premio Tecnologia & Passione 2007 per l’innovazione
• Premio Ernst & Young – L’Imprenditore dell’Anno (2007)
• Premio Odisseo – Unione Industriali Torino (2008)
• Pubblicazione nel libro “Grand’Italia” de Il Sole 24 Ore (2008)
• Superbrands Award da Cool Brands Council – Categoria CARING: MOTIVAZIONE Sant’Anna viene incontro ai miei bisogni Research International 2008
• Premio Sodalitas Social Award 2009 Sant’Anna Biobottle – Categoria Innovazione di Prodotto Responsabile.
• Premio Marketing Oggi Award 2009 Sant’Anna Biobottle- Categoria Marketing Mix\Miglior Packaging
• 2010: Palma d’Argento dell’Associazione Assisi Pax International – Motivazione: per la sua intensa laboriosità ed efficienza di imprenditore affermato e non solo in Italia, per il dinamismo, la perseveranza e la facilità di comunicazione e per le strategie altamente innovative.
• Premio Ernst & Young – L’Imprenditore dell’Anno (2010) Categoria Food & Beverage
• Premio Impresa Ambiente 2011 – Menzione Speciale Categoria Miglior Prodotto a Sant’Anna BioBottle
• Premio Codacons 2011 – Amico del Consumatore
• Premio Natura a Sant’Anna Bio Bottle – categoria bevande per l’infanzia
• Premio Prodotto dell’Anno 2013 a SanThé Sant’Anna